Da un lato il campionato è ancora lungo, tante cose possono accadere e ogni isterismo va evitato. Dall’altro sarebbe sbagliato fingere che tutto vada bene. La partita contro il Verona ha infatti confermato la mancanza di progressi della squadra di Ivan Juric. La classifica attualmente vede i granata collocati nella dimensione che è stata loro propria nelle ultime due stagioni, ma la sensazione attuale (rimanendo in attesa di nette smentite) è che siano più le possibilità di scendere verso il basso che quelle di salire verso l’alto.
Editoriale
Toro, va tutto bene?
Anche contro il Verona si è visto un gioco asfittico non in grado di produrre occasioni da rete con continuità. Una costante di questo avvio di campionato: la media è quella di due tiri nello specchio a partire nelle prime sette uscite, solo contro la Roma la squadra ne ha prodotti 4. Secondo i dati forniti dal portale understat.com, gli expected goals prodotti (un dato che misura la probabilità di un tiro di diventare un gol) sono 5.56, solo Salernitana e Verona hanno fatto peggio fin qui. Sono sei le reti realizzate in sette partite, di cui due su palla inattiva (Zapata vs Roma e Buongiorno vs Salernitana: pure troppo poche rispetto alla quantità di calci piazzati avuti a disposizione) e una un po’ casuale (Schuurs vs Milan).
Sono tanti gli equivoci, frutto di scelte tecniche che per ora non stanno pagando, dalla piena fiducia data a un Demba Seck che in 29 presenze in Serie A non ha ancora realizzato nemmeno un gol né un assist ai 13 milioni fatti spendere per un Nikola Vlasic sempre più a suo agio nei panni del mediano piuttosto che in quelli del trequartista. Il Toro fa possesso palla, ma davanti si affida a soluzioni individuali che non arrivano per discontinuità di alcuni, per l’inadeguatezza di altri e per la condizione fisica non ottimale di Zapata.
Soprattutto, ed è il tasto su cui più abbiamo battuto, a tratti è l’atteggiamento di squadra che delude. La sensazione è che non manca più solo il killer instinct, come spesso succedeva nel recente passato, ma proprio la voglia e la determinazione di andarsi a prendere un risultato. L’auspicio è che mister Juric abbia in mano il gruppo e trovi le contromisure adatte. Ora c’è il derby, partita che si prepara da sola. Il minimo è attendersi il Toro più concentrato e volitivo della stagione in una serata che potrebbe essere una scintilla in positivo o l’ulteriore capitolo di un campionato mediocre.
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