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Toro, Ventura alza la posta? Giusto così!

Alessandro Costantino
Alessandro Costantino Columnist 
Il Granata della Porta Accanto/ Il mister per la prima volta lascia trasparire che si aspetta segnali importanti dalla società e questo fa ben sperare i tifosi sul futuroMancano nove partite alla fine del campionato e già solo il fatto di essere...

Il Granata della Porta Accanto/ Il mister per la prima volta lascia trasparire che si aspetta segnali importanti dalla società e questo fa ben sperare i tifosi sul futuro

Mancano nove partite alla fine del campionato e già solo il fatto di essere ancora lì, sulla carta, a giocarsi la qualificazione alle coppe europee rappresenta di per sè un buon risultato per il Torino di Ventura. Fare meglio della passata stagione è difficile ma ancora possibile e, sinceramente, dopo le cessioni di Cerci e Immobile e l'arrivo last minute di Amauri, in pochi ci credevano ad inizio anno. Nessuno attualmente sa come finirà la stagione, ma la sensazione è che anche senza qualificazione si tenderà a considerarla un'ottima stagione.Alla luce di ciò è passata inosservata, ma neppure così tanto, una dichiarazione di Giampiero Ventura nel post partita di Bergamo. I tre punti coi bergamaschi e il terzo posto a cinque lunghezze sono stati il là perchè il mister in un certo senso si sbilanciasse un po' nelle interviste di rito. Dopo aver rimarcato i suoi mantra sulla crescita dei singoli e l'eccezionalità del gruppo e della sua voglia di lavorare, ha confermato che il Toro non può comprare giocatori già "fatti e finiti" ma crearsi i suoi "campioni" e poi accettare di vederli andare via. Sin qua nulla di nuovo, anzi, frasi molto "aziendaliste" che tanto piacciono a Cairo e un po' meno ai tifosi. La sorpresa però c'è stata quando ha aggiunto che alla luce di questa "straordinaria stagione" si aspetta che "la società faccia delle valutazioni per il futuro". Che tradotto è un po' come dire che se con una squadra rifatta ex novo dalla cintola in su si ottengono gli stessi risultati dell'anno prima è chiaro che a questo punto per crescere non si può smantellare nuovamente tutto e ricominciare di nuovo da zero, ma con i giusti inserimenti forse è possibile lottare davvero con le prime 5-6 squadre del campionato. Come dite? Forse non voleva dire esattamente questo? Può essere. Può essere che questo sia ciò che io, così come tanti di voi, vorrei sentir dire da Ventura e che le sue parole siano meno sibilline della mia interpretazione, ma ci sono anche alcuni fatti che supportano la mia teoria.Il primo è che da un paio di settimane Ventura è al centro di insistenti voci di mercato. Milan e Sampdoria pare che siano interessate alle sue prestazioni, due piazze che per motivi diversi potrebbero accendere la sua fantasia. E' chiaro che alla veneranda età di 67 anni queste due destinazioni potrebbero essere i classici "ultimi treni" da prendere al volo per finire alla grande una carriera che negli ultimi due anni ha toccato vette mai raggiunte in passato. Se fossero veri questi interessamenti da parte di rossoneri e blucerchiati, è verosimile che Ventura lanci dei messaggi cifrati alla società granata del tipo: va bene essere il Ferguson del Toro, va bene aver riportato la squadra dove era sempre stata fino a vent'anni fa, ma il prossimo anno vorrei che si facesse un passo avanti e si lottasse per qualcosa di importante e non si ricominciasse da capo senza nessuna certezza di riuscire nell'ennesimo miracolo. Uno scenario legittimo dal punto di vista del mister...In secondo luogo, Ventura non è un Sarri qualunque che deve dimostrare di fare "le nozze coi fichi secchi" per meritarsi una panchina leggermente migliore, ma arriva da un accumulo di credito notevole in una piazza difficile come quella del Toro. Non cerca un contratto migliore, giacchè non credo sia una questione di soldi a motivarlo, ma spera di incontrare quella gloria che non è mai riuscito ad ottenere con le formazioni che ha allenato. Il mister granata è conscio di avere tra le mani una rosa che con i giusti ritocchi potrebbe tranquillamente emergere dalla mediocrità della serie A italiana ed è normale che non voglia lasciarsi sfuggire quest'irripetibile occasione: lasciare il segno nella storia del Toro, una delle società comunque più blasonate d'Italia, e magari fare il colpaccio raggiungendo traguardi oggi impensabili.Chiaro che quindi se da un lato prepara la piazza ad una cessione eccellente (Darmian con tutta probabilità...) appoggiando la politica societaria, dall'altro spinge perchè quest'anno a fronte di uscite importanti ci siano arrivi di un certo livello. Un colpo al cerchio ed un colpo alla botte. Da allenatore e uomo di calcio navigato, Ventura a suo modo sta alzando l'asticella: una buona notizia per i tifosi granata che sperano di veder accontentato il mister genovese, ma un non notizia in generale perchè in fondo il pallino è in mano a Cairo e non è detto che il finale di questa storia sia quello da tutti noi auspicato.