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Toro, vincere contro il Lecce per compiere salto di maturità

Vincenzo Chiarizia
Occhi Sgranata / Torna la rubrica del nostro Vincenzo Chiarizia: "Dunque il Toro ha il dovere di affrontare il Lecce con la consapevolezza di avere i mezzi tecnici superiori, ma con l’atteggiamento mentale idoneo"

E’ già stato scritto che il Toro, giocando lunedì sera contro il Lecce, avrebbe l’opportunità di restare in testa alla classifica dopo tre giornate, cosa che non accade dal 1976. Sabato 3 ottobre 2015 il Toro andava a giocarsi le proprie chance di salire momentaneamente in testa alla classifica di Serie A in solitaria, se avesse vinto il match di Modena contro il Carpi. Anche questo non accadeva dal campionato 1976/1977 quando in panchina sedeva il compianto mister Radice. Quella partita in particolare rappresentava comunque un appuntamento con la storia perché, anche in caso di vittoria del Carpi, si sarebbe scritta un bella pagina calcistica per la matricola di allora che, proprio contro il Torino, avrebbe potuto ottenere i primi 3 punti della storia carpigiana nel massimo campionato italiano. Sappiamo tutti poi come è andata a finire.

Questo parallelismo tra il match di lunedì e la partita di allora contro il Carpi spinge ad una riflessione sulla maturità della squadra granata. Ritengo che dal punto di vista mentale il Toro sia cresciuto notevolmente, ma lunedì ne avremo finalmente la prova. Troppe volte è capitato che in partite come queste (non decisive al raggiungimento dell’obiettivo stagionale, essendo quella contro il Lecce solo la terza gara di campionato), il Toro abbia spesso deluso… proprio come a Modena contro il Carpi nel 2015. Le ragioni presumibilmente sono da ricercare in un’immaturità di squadra che possa portare la squadra a sottovalutare l’impegno che si sta per affrontare. Rispetto alla guida tecnica di Ventura, al quale va dato merito per averci riportato in A, va ricordato come il suo credo vertesse sul giocarsi il presente con uno sguardo sempre volto al passato (“Ricordiamoci chi siamo e da dove veniamo”). Mister Mazzarri vive il presente e anche lui non sottovaluta nessuno, nemmeno il potenziale del Lecce, ma ha con lo sguardo rivolto al futuro, per portare più in alto il Toro. Conoscendo il tecnico di San Vincenzo, prevedo infatti che alla conferenza di presentazione del match contro il Lecce, Mazzarri sottolineerà le caratteristiche della squadra di mister Liverani, ma non per creare alibi alla squadra, ma per tenere sulla corda i 14 giocatori che scenderanno in campo. Dunque mi aspetto che il salto dal punto di vista mentale il Toro lo compia già a partire da Lunedì, eguagliando finalmente il Toro di mister Radice, iniziando la stagione a punteggio pieno dopo tre gare.

Il Lecce di Liverani si presenta con gli ex granata Tachtsidis, Rossettini e Fiamozzi (quest’ultimo non ha mai vestito la maglia granata poiché arrivato in granata nel 2012 in comproprietà dal Varese dove giocò anche nella stagione 2012/2013 e 2013/2014 prima del definitivo riscatto dei biancorossi), con Lapadula che in passato è stato accostato al Toro in più di un’occasione, con due giocatori simbolo della stagione precedente come Mancosu e Falco, quest’ultimo ribattezzato il “Messi del Salento” e, infine, con Babacar e Farias. L’ex viola, quando vestiva la maglia gigliata, ha bucato la porta granata in tre occasioni, mentre l’ex Empoli e Cagliari non ha avuto un grande inizio di campionato in giallorosso rimediando l’espulsione a San Siro contro l’Inter. Sicuramente il Lecce, dopo l’imbarcata di Milano e il match perso al Via del Mare dove non ha segnato nemmeno un gol e ne ha incassati ben cinque, avrà voglia di riscatto. Soprattutto nel match contro il Verona, l’1 a 0 subito è un risultato piuttosto bugiardo per quanto creato dai giallorossi e anche per il rigore non concesso per fallo di mano (in virtù delle nuove regole) sullo 0 a 0. La coppia difensiva centrale Lucioni – Rossettini è esperta, ma non velocissima. Di questi due, in situazione di palla inattiva è da tenere d’occhio l’ex capitano del Benevento. Lapadula è una punta che i gol li ha sempre fatti. E’ dunque probabile che mister Liverani, per combattere la sterilità offensiva patita in queste due prime giornate, faccia partire dal primo minuto contro il Toro con il tandem Lapadula-Babacar o Farias-Babacar, entrambi ben assortiti per una squadra che mira a raggiungere la salvezza.

Dunque il Toro ha il dovere di affrontare il Lecce con la consapevolezza di avere i mezzi tecnici superiori, ma con l’atteggiamento mentale idoneo a non sottovalutare l’impegno per non farsi sorprendere dai giallorossi. Vincere lunedì, oltre alla logica importanza dei tre punti, sarebbe significativo sotto l’aspetto della maturità. Coraggio ragazzi, dimostrate di essere diventati grandi!

 

Vincenzo Chiarizia, giornalista di fede granata, collabora con diverse testate abruzzesi che trattano il calcio dilettantistico, per le quali scrive e svolge telecronache. Quinto di sei figli maschi (quasi tutti granata), lavora e vive a L’Aquila con una compagna per metà granata.