Passi brevi e veloci sono quelli che sta facendo il Toro nelle ultime partite. Credo fortemente che il modus operandi di una squadra, così come nella vita, sia il riflesso del proprio assetto psicologico. Se fino allo scorso anno si era abituati a passaggi lunghi volti verso una destinazione ignota, nella speranza di trovare casa Belotti aperta, quest’anno sembra essere cambiato lo svolgimento della trama: piccoli passaggi, coincisi, veloci che esprimono non un gioco fatto di estensione, ma d’intensità.
columnist
Passi brevi e veloci
LEGGI ANCHE: Al Toro serve Forza, ora più che mai
Tuttavia, questa strada più breve è, paradossalmente, quella più lunga. Il motivo risiede nel fatto che i piccoli passi richiedono molto lavoro, molta pazienza e la possibilità di dedicare più tempo di costruzione ad un cantiere che sembrerà perennemente aperto ma, di volta in volta, guadagnerà sempre più stabilità. Si sa che fare il passo più lungo della gamba ha quel qualcosa di allettante che risiede nello sperare che le cose vadano bene, ma un buon progetto ha bisogna di basi solide, fondate su dei capi saldi volti a collocarsi, l’uno rispetto all’altro, in modo tale da non rischiare più di crollare. Per far sì che ciò accada un elemento è certamente necessario ovvero la sperimentazione, quella stessa che è stata in atto nelle partite fino ad ora giocate e che lo sarà ancora per un po' ma che, indubbiamente, sta iniziando a far maturare i suoi primi frutti, seppur in maniera molto blanda.
LEGGI ANCHE: Per diventare mare, bisogna essere fiume
Sicuramente è ancora presto per parlare di risultati concreti e base consolidate, ma non si può dire altrettanto per quanto riguarda il proseguimento dei lavori per fissare quest’ultime: Giampaolo, come detto nell’intervista dopo il match con il Genova, ha scavato “a suon di sincerità” nelle possibilità dei propri giocatori e conseguentemente in quelle della squadra ed ora, che il quadro gli è più chiaro, è visibilmente pronto a lavorare con certezza in una direzione ben determinata che si spera porterà il Toro a dimostrare di che pasta sia fatto.
Disclaimer: Le opinioni espresse negli articoli dagli opinionisti sono proprie degli autori e non necessariamente della redazione
Studentessa di Filosofia, classe ’98, presso l’università La Sapienza di Roma. La scrittura ed il Toro sono sempre stati le mie più grandi passioni. Sono una persona determinata ed ambiziosa, che da sempre il massimo in tutto ciò che fa, specialmente se riguarda ciò che amo. Nei miei articoli cerco sempre di mettere tutta me stessa cercando di coinvolgere chi legge, provando a fornire al lettore più spunti di riflessione possibili.
© RIPRODUZIONE RISERVATA