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columnist
Cosa chiedereste voi al Toro di quest'anno? IO ...Emozioni!
Il calcio - oggi più di ieri -mi pare davvero troppo imbrigliato nella ragnatela degli schemi, del denaro, delle chiacchiere. Non c'é emozione.
La sola imprevedibilità é rappresentata dal tipo di esultanza (anzi anche quella è studiata), dalla capigliatura di questo o di quello , dal nuovo tatuaggio dei calciatori e talvolta dai gossip legati alla loro vita privata .
Vogliamo vedere i nostri calciatori che lottano, non per andare in altri club l'anno successivo o per il Mondiale, ma perché dentro di loro sentono qualcosa del Toro.
NOI del Toro più di tutti, abbiamo bisogno di eccitarci salendo i gradoni dello stadio, di andare per la tensione a far pipì tre volte nel percorso auto-posto allo stadio, di vedere il vicino polverizzare a morsi il cucchiaino di plastica del caffé, di trovarci catapultati per un'esultanza 5 o 6 file sotto il nostro posto.
Non possiamo più avere solo lo sguardo rivolto agli Invincibili per provare emozione. Dobbiamo rivedere la luce davanti a noi, quella dell'appartenenza, del cuore, del senso di essere del Toro.
Occorre delimitare il perimetro di ciò che é e rappresenta il Toro. Parliamo di plusvalenze, riscatti, clausole, bilanci, che noia! Siamo diventati tutti giuristi, commercialisti, imprenditori...
Il Toro é prima di tutto un sentimento che nessun cinese, americano, arabo potrà comprare ma che tutti noi tifosi abbiamo il diritto e il dovere di conoscere, anzi di provare.
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