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Turnover e doppia punta: i dolci tormenti di Mazzarri

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Il Granata Della Porta Accanto / A Minsk giusto pensare (anche) al Wolverhampton. Zaza-Belotti: coppia che può durare?
Alessandro Costantino
Alessandro Costantino Columnist 

Se si poteva immaginare che dopo la partita col Debrecen il Torino avrebbe trovato qualche difficoltà in più sul suo cammino europeo, il 5-0 nell'andata contro il Soligorsk ha rimandato alla sfida col Wolverhampton una preoccupazione di questo tipo. Bravi i granata a mettere subito sul binario giusto la partita con un tremendo unoi-due, e fortunati poi, a fine primo tempo, nel non prendere il 2-1 che avrebbe potuto essere un punto di svolta psicologicamente pesante nell'economia della gara e dei 180 minuti complessivi. Pratica archiviata, dunque, al di là delle dichiarazioni di facciata del mister sui "rischi" della gara di ritorno: a Minsk si potrebbero prendere 6 gol solo se ci presentassimo con la Berretti, perché anche la Primavera riuscirebbe nell'impresa di non farsi eliminare! E se Mazzarri dice di non voler pensare ancora agli inglesi del turno successivo, è bene invece che qualche considerazione sulla doppia sfida decisiva per approdare ai gironi di Europa League incominci a farla, eccome. Al netto della situazione attuale della rosa, tra infortuni di inizio preparazione e giocatori indietro perché arrivati tardi causa impegni con le nazionali, la partita in Bielorussia andrebbe gestita utilizzando quella che per Mazzarri è una parola tabù: il turnover.

A Torino, e poi in Inghilterra, occorrerà andare con i potenziali titolari al top pertanto col Soligorsk alcuni sarà meglio non rischiarli (e penso a N'Koulou che giovedì ha chiesto il cambio o Izzo uscito a metà gara, ma anche Belotti andrebbe preservato così come Meité e perché no Sirigu) mentre altri avrebbero bisogno di mettere minuti nelle gambe per mettersi al pari dei compagni (Bonifazi, Rincon, Lukic) o per accumulare esperienza preziosa (Millico, Singo). Capisco che il timore di una figuraccia possa essere motivo di preoccupazione, ma francamente non è necessario stravincere anche al ritorno, basta sbrogliare la pratica e la rosa attuale può farlo anche con le cosiddette seconde linee. L'obiettivo è il turno successivo, limitando al massimo gli infortuni  Giocherei quindi con Rosati (va testato in partite vere visto che non è solo una mascotte, ma un portiere d'esperienza), la difesa vista nel finale (Singo-Bonifazi-Bremer), centrocampo con De Silvestri- Lukic- Rincon - Ansaldi e davanti il trio Berenguer-Zaza-Millico. Se a fine primo tempo sei sotto 3-0 (cosa improbabile) dentro Belotti e N'Koulou. Se invece va tutto liscio, nel secondo tempo spazio anche a Gilli e Rauti per far rifiatare a scelta Ansaldi o De Silvestri e Zaza o Berenguer. Spero che il pragmatismo di Mazzarri non sia così talebano dal guardare solo all'oggi cioè al ritorno col Soligorsk, ma si conceda il "lusso" di programmare la decisiva sfida col Wolverhampton.

C'è poi un'altra questione che secondo me attanaglia il nostro mister: il nodo della doppia punta. A dispetto delle buone sensazioni che la coppia Belotti-Zaza sta lasciando nei tifosi e nell'opinione dei media, continuo a pensare che nei piani di Mazzarri questo assetto non sia considerato l'opzione numero uno. Per quanto i due ragazzi là davanti si sacrifichino molto in fase di prima pressione, la squadra appare più vulnerabile se deve sostenere due punte piuttosto che un terzetto offensivo con le due ali che sanno anche ripiegare in fase difensiva. È chiaro che se affronti squadre di bassa caratura la doppia punta ti darà più soluzioni offensive ed infatti in queste tre partite di Europa League Belotti e Zaza hanno fatto ottime cose insieme. Diverso è però il caso di avversari di pari livello o superiore: giocando meno all'attacco si rischia di patire di più quando la palla ce l'hanno gli altri, e noi tutti abbiamo imparato a conoscere Mazzarri e quanto ci tenga ad avere la squadra il più compatta possibile in fase di non possesso. Sicuramente Zaza è un altro giocatore rispetto a quello visto la passata stagione (e ci voleva anche poco dato che era stato disastroso spesso e volentieri), ma il campionato italiano è denso di tatticismi e "concedere" un doppio centravanti a squadre ben attrezzate può essere un handicap difficile da compensare a meno di una straordinaria prolificità offensiva del duo in questione. A mio parere Mazzarri varierà molto in corso d'anno tra il 3-4-3, il 3-4-1-2 o il 3-5-2 a seconda dello stato di forma dei giocatori, degli eventuali innesti di mercato (se arriverà uno come Verdi o similare, quindi) e dell'avversario di turno, sapendo che entrambi i moduli sono metabolizzati dalla squadra e possono essere variati anche a partita in corso.

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Godiamoci questa settimana di "vacanza" in attesa della sfida ai Wolves che molti tifosi, come fascino, paragonano già ad una nuova Bilbao (con gli scongiuri del caso!) e lasciamo a Mazzarri il dolce onere di dare una risposta ai suoi "crucci": finora se l'è cavata bene, no?

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