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Un calcio che non vuole cambiare

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Bisturi / In un Italia che finge di cambiare
Guido Regis

Bisturi è una rubrica silenziosa da tempo. Quando si riaccende piaccia o no deve tagliare. Mi piacerebbe tanto tagliare i tumori marci che vagano per questa società e fanno danni a più non posso a tutti ed ovunque, ma mi è impedito dalla "legge inuguale per tutti", sia chiaro.  Mi piacerebbe tagliare la lingua e le dita da tastiera alla tonnellata d’imbecilli, per di più presuntuosi, che raccontano fandonie al mondo e a se stessi, guardandosi come sempre bene dall’ammetterlo, anzi, ma qui è anche una morale cristiana che me lo vieta. Posso solo permettermi di scrivere, a volte, la verità vera; sorridano pure gli stolti.

Non è concepibile ne educativo che lo sport più giocato e visto al mondo acconsenta, credo solo in Italia, che una squadra di quasi solo stranieri, coccolati e strapagati con soldi provenienti non si sa bene da dove ed un rosso in bilancio da decine di milioni di euro, non pratichi alcuno schema base di questo sport ma sia in testa al campionato.

I suoi milioni di tifosi godono con sguardi ebeti e giulivi, pari a quelli storici degli Juventini, pascendosi del fatto che quel che conta è “vincere”, fare il golletto in più, senza curarsi del come e del perché.

A questo punto, forse, meglio la Juve, che per quanto se non avesse avuto tonnellate di aiuti arbitrali e non solo, sarebbe dovuta risalire dalle interregionali, ed avrebbe vinto al massimo uno scudetto, almeno per il gioco espresso nell’era Conte, si sarebbe comunque meritata sul campo di competere tra le prime. Oggi si celebra il Sassuolo.  Nulla da dire, squadra costruita nel tempo, quasi completamente italiana e con bei talenti, allenatore assolutamente di livello superiore a tutti quelli attualmente presenti nel panorama italiano. Ma vestitela di granata o di nerazzurro bergamasco o di blu cerchiato, toglietele il presidente di Confindustria, e ve la scordereste, anche con tutto il suo bel gioco ed i suoi bei talenti, al livello di classifica attuale.

Ed il nostro meraviglioso, puro, incredibile, fortissimo, ma guarda caso sempre sfigatissimo Toro?  Puristi tutti, anche i commentatori di parte.  Nessuno che prova a ricordare cosa è successo dall’inizio del campionato.  Io ricordo invece un arbitraggio normale forse solo contro il Frosinone. Da li un continuo attentato al merito sul campo, con apice ridicolo nel match con il Palermo, solito pessimo presagio.

Ed i cronici, inequivocabili, sottili ma chiari atteggiamenti arbitrali da venduti o comprati, fate voi, tanto per cambiare con la Juve e per finire con l’Inter.  Come hanno segnato domenica i nerazzurri ? Su una sola mezza azione da palla inattiva! E la punizione da cosa è scaturita? Da un non fallo con sceneggiata della nuova star argentina del gossip insignita pure della fascia di capitano, tutto dire, costata oltretutto una vergognosa ammonizione a Glik.

Questi film sono decenni che li vediamo. Ci siamo rassegnati ed assuefatti ?

E al derby? Ho letto e sentito solo qualche tiepido accenno, per di più da giornalisti non granata, al fallo su Belotti non fischiato che ha consentito successivamente il gol di culetto Cuadrado. Nulla sulla gomitata nello stomaco da espulsione di Marchisio su Baselli o sulle nuove regole del calcio, come sempre scritte ad hoc da Rocchi nei derby, che producono una doppia ammonizione nella stessa azione di gioco falloso su Bogba, ma non ravvedono nemmeno una ammonizione nel caso dei due falli, veramente contemporanei e ben più pericolosi, sempre sul povero Baselli. Ebbene le vittorie con Fiorentina, Sampdoria e Palermo sono “accadute” semplicemente perché, come sempre nella storia del Toro, in quel momento la squadra era quasi al completo ed in assoluto la più forte del campionato, in grado di vincere 11 contro 16.  Poi dieci infortuni ci hanno fatti diventare “solo” una tra le prime cinque migliori compagini del campionato in termini di gioco, ed ovviamente non siamo più riusciti a vincere e nemmeno pareggiare in 11 contro 16.

Vi sembra normale che una partita possa essere persa 3 a 0  subendo tre tiri in porta, facendone altrettanti ma soprattutto finendo con 7 corner a 0 a nostro favore, per di più fuori casa? Ovviamente pagelle e scritti sugli errori di posizione della difesa, voti negativi, litanie contro le insicurezze del povero Padelli, ma nulla sui falli inesistenti fischiati in attacco e a centrocampo a sfavore per interrompere le azioni o i fuori gioco al decimo di millimetro. Ma scusate sapientoni, avete giocato qualche volta a calcio con un arbitro che vi tratta come un pezzente anche se siete il migliore in campo, e quasi fa gli assist al vostro avversario scarpone? Mi dite come vi sentite dopo dieci minuti? Riuscite ancora a giocare una partita lucidi e pensando che è solo un gioco e che alla fine vincerà il migliore ?

E torno a bomba, l’ho scritto migliaia di volte. Queste cose non c’entrano con il tifo fazioso, ma con l’educazione civica e sociale. Chi tifa per queste squadre palesemente favorite dagli arbitri, oltre che dai bilanci in super rosso come sempre consentiti, viene educato all’assoluto dispregio della meritocrazia. Chi tifa per il Toro e similari, viene messo nella condizione di disperarsi di essere dalla parte del migliore ma perdente, solo perché non corrotto e corruttore.

E’ il grande spaccato della società che da decenni vediamo sotto i nostri occhi, un società che si sgretola, della quale chi la sgretola, denuncia a grandi lettere la piccola criminalità, le mafiette, ndranghetette, camorrette da quattro soldi, il calcio scommesse, e nasconde i veri grandi atti criminali da centinaia di milioni di euro fatti in giacca e cravatta e governati ad ogni livello da persone famosissime, vippissime, ricchissime, professorissime, che se venissero una volta esaminati seriamente sulle le loro presunte competenze con test reali e non truccati, tornerebbero sui banchi delle elementari se non all’asilo. Continuiamo a lasciarci infinocchiare da questo bel mondo.

E’ un calcio che non vuole cambiare  in un Italia che finge di cambiare.

Persino il nostro povero Ventura, che di calcio ne ha visto e di squadre ne ha allenate, afferma sistematicamente che meritiamo ma non vinciamo. Giustifica in parte e a ragion veduta il tutto con gli infortuni, con la necessità di crescere e conoscere ancora, ma non dice da quali lontani errori professionali, o meglio professorali, provengono questi infortuni. Ma soprattutto non ha nemmeno più forse la voglia di raccontare una verità che conosce bene, vale a dire che in tutta la sua carriera, per quanto abbia allenato squadre meno importanti del Toro, in nessuna era riuscito mai a subire tanti sfacciati arbitraggi contro, come gli è capitato con il Toro dalla serie B fino ad oggi, passando per la Europa Legue, nei famosi match con lo Zenit.

Rimaniamo a casa nostra per finire.  Oggi non possiamo più imputare responsabilità alcuna a Cairo, anche se immagino stiano saltando fuori nuovamente quelli che non vedono l’ora di dargli contro.  E’ sotto gli occhi di tutti il fatto che abbia finalmente costruito una vera squadra di totale proprietà, con esperti e talenti di primo livello, espressione di un progetto.  Che stia dando finalmente risorse alle giovanili e che si impegni costantemente tramite Ferrauto nel seguire e supportare il percorso di ricostruzione del Fila. A chi pensate si debba dire grazie per tutto ciò?

Agli insulti verbali, alle litanie lamentose di giornalisti finti granata, ai miliardi di congetture su una sua presunta “discesa in campo” nel 2006 pilotata dalla famiglia per distruggerci definitivamente?

No! Ed i fatti lo dimostrano, anche se come sempre migliaia di torinisti pallidi non ne sono informati e fingono di non esserlo.

Lo si deve ai tanti tifosi granata veri che lo hanno civilmente, a volte anche ferocemente, criticato, come il sottoscritto, ma gli sono stati al fianco anche quando non li considerava. Non che oggi ci consideri molto, ma almeno nel 2010 ha letto ed ascoltato i progetti e le indicazioni di RisorgimenToro, le regole dettagliate e scritte da seguire per essere un presidente all’altezza, non i consigli su chi acquistare e gli insulti per il “braccino”.  Ha eseguito finalmente tutto alla lettera e questo Toro fortissimo, che non vince sempre solo per i motivi scritti e noti, lo si deve a loro. Lo si deve a ToroMio ed ai Club affiliati che hanno con pazienza e fatica, gratuitamente e spendendo tante energie e denaro, rappresentato la componente virtuosa e costruttiva della tifoseria granata.

Il Fila si farà. Ed anche questo a chi pensate lo si debba? Sempre alle chiacchiere da tastiera? Ai Vip? Ai politici di fede granata? Si, eravamo a posto!  Lo si deve a ToroMio ed ai suoi affiliati che si sono sbattuti per avere un Presidente di Fondazione serio e granata come Cesare Salvadori (vi siete dimenticati chi erano i personaggi scelti prima?), per lavorare sotto traccia sugli assessorati allo sport (guarda caso retti da non granata), per tessere rapporti difficili e lenire i conflitti interni tra realtà granata virtuose che volevano il Fila, ma che slegate tra loro non l’avrebbero mai ottenuto.

ToroMio ha organizzato ad Ottobre un importantissimo Convegno insieme al River Plate e all’Athletic sulla partecipazione, spiegando le meraviglie dell’azionariato popolare in queste due squadre e nella stragrande maggioranza delle più forti compagini europee. Lo  ha fatto e lo sta facendo con mezzi propri, contro l’oscurantismo della stampa e della politica. Ma a quel convegno svoltosi ad ottobre nella sala della regione c’erano quasi 200 persone, assessori, il direttore generale del Comune, l’azionariato del Modena che lotta, lui si davvero, contro la ndrangheta e Cesare Salvadori che ha individuato nella partecipazione dei tifosi alla realizzazione del Filadelfia, proprio le prove generali per il percorso verso dell’azionariato.

A ToroMio si deve il leggio commemorativo della sede del Grande Torino che verrà scoperto Giovedì 3 Dicembre ore 11 Via Alfieri 6. ToroMio è il primo socio sostenitore della Fondazione e sta organizzando l’entrata dei Club e dei tifosi, a loro volta come soci sostenitori. Si partirà da un incontro di tutti i Presidenti di Toro Club il 5 Dicembre presso Fisio e Lab, centro di fisioterapia e riabilitazione, dove convergono tutti gli atleti infortunati del Torino FC, di proprietà proprio di un socio di ToroMio.

Tutti i giornali sportivi che parlano di Toro ed i siti granata dovrebbero scrivere e supportare ogni giorno ToroMio. Invece? Silenzio forse invidioso, o due righe, poi…. le solite tonnellate di inutili idiozie.

Tutti i tifosi del Toro dovrebbero accorrere ed entrare in questo movimento ed invece siamo poco più di 600.

Oggi il mondo va a cinguettii …… si . Se gli stornelli sapessero a quali idiozie vengono accomunati i loro canti. Ma noi resistiamo, per il bene anche di coloro che non lo meritano.

Va beh! Anche per questa volta ho finito. Come sempre, fate Voi

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