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columnist
foto Paolo Pavan
Quel che abbiamo potuto percepire e sentire il 4 maggio, nei luoghi della città dove si è ricordato il Grande Torino, è un'atmosfera elettrizzante. Un popolo sogna, quello del Torino, tra gratitudine alla squadra per quanto fatto finora e la voglia di soffrire e gioire insieme ai giocatori per un finale di campionato che può regalare un obiettivo importante. Dal derby contro la Juventus, nonostante la mancata vittoria, esce quindi un Torino che può vantare un legame con la propria gente ancora più forte di prima.
"Il 4 maggio a Superga recentemente è sempre stato non solo il giorno del ricordo degli Eroi di sempre (che andrebbero ricordati con questa passione e con questa intensità tutti gli anni), ma un termometro dell'umore della gente granata nonchè una cartina di tornasole dei risultati della stagione. Non a caso ieri più di cinquemila persone hanno affollato il piazzale dove sorge la Basilica e il terrapieno dove c'è la Lapide del Grande Torino; un anniversario della Tragedia con entusiasmo simile si ricorda, di recente, solo nel 2014, quando il Torino di Ventura poche ore prima di salire a Superga giocò e vinse a Verona con il Chievo conquistando tre punti che avvicinarono l'Europa League (che poi alla fine fu raggiunta). Basta tornare solo di qualche anno indietro per evocare situazioni opposte: nel 2009, con il Toro prossimo alla retrocessione, il capitano Rosina fu contestato dopo la lettura dei nomi. Nel 2011, con il Torino di Lerda che languiva a metà classifica in Serie B, Cairo dovette salire a Superga scortato dalla Polizia.
"Stavolta il presidente ha lasciato Superga battendo con le mani sui vetri per ricambiare l'entusiasmo della folla adorante. Il Torino si gode il momento, frutto non di congiunzioni astrali ma di serietà nel lavoro di tutte le componenti. Ma deve far di tutto per preservare e conservare questo feeling con il pubblico: ci sono tre partite che decidono la stagione, e in tal senso Superga deve rappresentare una scarica di adrenalina e di motivazione per tutti i calciatori.
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