Il granata della porta accanto

Un finale in crescendo per il Toro di domani

Alessandro Costantino
Alessandro Costantino Columnist 
La fiducia portata dai risultati positivi sia da linfa ad un mercato che dovrà essere determinante per un futuro da parte sinistra della classifica

La bella vittoria sullo Spezia, oltre finalmente a riequilibrare le statistiche con quella "provinciale" che, assieme all'Empoli, è la bestia nera dei granata in serie A, ha fornito spunti interessanti sul Toro di domani, quello che Juric ha cominciato a costruire, come direbbe il presidente "molto bene", in questa stagione. I punti interrogativi sul futuro restano tantissimi ed è difficile fare considerazioni definitive sulle scelte che dovranno essere fatte nel mercato estivo, ma una prima idea reparto per reparto, ormai ce la siamo fatta.

Resta, ad esempio, aperto ed irrisolto il nodo portiere. Ieri si è rivisto Milinkovic-Savic che se non fosse stato per il rigore a tempo scaduto (intuito, ma imparabile perché tirato veramente bene da Manaj) avrebbe potuto mantenere la porta inviolata annoverando un nuovo clean sheet nel suo personale tabellino. La sensazione lungo l'arco della stagione è stata che il Toro abbai difeso bene come squadra e che quindi concedendo pochissime occasioni agli avversari sia arrivato a vantare la quinta miglior difesa del campionato a prescindere da chi c'è in porta. Vero che Berisha ha dato l'impressione di essere più decisivo di Savic, ma nessuno dei due è stato così determinante da risultare imprescindibile. Con una difesa così compatta probabilmente anche Gemello avrebbe avuto gli stessi numeri degli altri due portieri, ma ovviamente non ne abbiamo la controprova.

Parlando di difesa è imprescindibile parlare del giocatore perno della retroguardia, Bremer. Senza di lui sarà dura e già ieri nell'ultimo quarto d'ora s'è vista la differenza quando è uscito. Rodriguez, Djidji, Buongiorno, Zima, anche Izzo se vogliamo, hanno disputato una buona stagione giocando accanto a Bremer che è stato il leader e il giocatore inamovibile su cui si è basato il pacchetto difensivo granata: senza di lui, quale sarà il rendimento degli altri? Manterranno la stessa sicurezza? Saprà qualcuno di loro, in particolare i giovani Buongiorno e Zima, diventarne l'erede?

Il centrocampo è forse il reparto più completo e bilanciato della squadra: ci sono quattro ottimi elementi, Mandragora, Pobega, Lukic e Ricci, che sono affidabili e intercambiabili, ognuno con caratteristiche specifiche, ma dal rendimento costante. Linetty è la delusione di questi due anni, sempre sottotono, lontano parente di quello della Genova blucerchiata. Perdendo anche Pobega per fine prestito qua servirà un innesto che porti fisicità e possibilmente anche sufficiente qualità, ma nel complesso il reparto è già ben strutturato. Il rientro dal prestito di Segre potrebbe essere la soluzione low cost se partisse Linetty.

Sugli esterni, come diceva Juric , manca qualità ed è vero. Senza Ansaldi, che quest'anno non si è mai visto, non è bastata la notevole crescita di Vojvoda per alzare la qualità generale sulle fasce. Singo è ancora giovane, ma non sembra al momento in grado di poter crescere tecnicamente, sebbene il suo apporto fisico sia stato a tratti eccellente. Aina è in ripresa ma il suo futuro a Torino sembra segnato. Contando che Ansaldi non verrà rinnovato, Aina ceduto,  Vojvoda tentato dal Milan e Fares non si sa se rimarrà ancora in prestito dopo il brutto infortunio che lo ha escluso appena arrivato, qua la società dovrà intervenire pesantemente e con margini di errore ridottissimi vista l'importanza fondamentale che gli esterni hanno nel gioco di Juric.

Sui trequartisti/ali il discorso è fluido. Detto di Brekalo che sembra l'unico certo di essere riscattato sebbene il suo apporto sia stato estremamente incisivo più nel girone d'andata che in questo di ritorno, per gli altri c'è grande incertezza. Praet potrebbe essere la "stella" di questa squadra ma costo (15 milioni per il riscatto) e tenuta fisica sono due fattori critici nel capire cosa ne sarà di lui. Pjaca francamente non convince, ma è anche vero che a 6 milioni è difficile trovare un giocatore dal potenziale così grande come quello del croato. Seck sta lasciando buone sensazioni nei minuti in cui è impiegato in campo e potrebbe essere davvero la carta in più per il prossimo anno. Warming andrà in prestito e anche Edera, che sta rientrando dal gravissimo infortunio al ginocchio, non farà parte presumibilmente del Toro del futuro. Toro in cui potrebbe avere una chance Millico se saprà dimostrare disciplina e voglia al "sergente di ferro" Juric, allenatore non certo tenero con i giocatori che hanno gli atteggiamenti "sbagliati" mostrati dal giovane talento canterano nella sua prima parte di carriera da professionista. Il rientro di Verdi da Salerno sarà un problema sia tecnico che economico per il Torino: c'è quasi da augurarsi che la Salernitana si salvi e il giocatore venga riscattato dai campani.

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L'attacco infine ruota tutto sul futuro di Andrea Belotti. Se resterà (e Juric ha detto di credere che questa possibilità sia ancora aperta) e se finalmente potrà fare una stagione senza infortuni a massacrarlo, il reparto è a posto con l'apporto determinante di Sanabria e il potenziale riscatto di Pellegri che potrebbe essere il jolly da giocarsi per avere un Belotti del futuro. Nel caso il Gallo saluti, invece, detto che Zaza è ai titoli di coda in maglia granata, occorrerà trovare un giocatore sufficientemente affidabile in avanti da ruotare con Sanabria e che garantisca almeno una decina di gol: un profilo non facile da trovare considerato il budget risicato con cui dovrà lavorare Vagnati. Tutto sommato se Belotti restasse sarebbe un affare per tutti, il giocatore, l'allenatore che crede in lui e la società che non dovrebbe  investire sul cartellino di  un altro centravanti.

Il Toro è dunque ancora un cantiere aperto, ma un cantiere in cui le fondamenta date da Juric sono ben solide e le linee guida chiaramente tracciate. Finire bene la stagione non può che spargere ottimismo e fiducia nell'ambiente per il mercato estivo nella speranza che quest'ultimo regali innesti capaci di alimentare un futuro alla squadra finalmente da parte sinistra della classifica.

Da tempo opinionista di Toro News, do voce al tifoso della porta accanto che c’è in ognuno di noi. Laureato in Economia, scrivere è sempre stata la mia passione anche se non è mai diventato il mio lavoro. Tifoso del Toro fino al midollo, ottimista ad oltranza, nella vita meglio un tackle di un colpo di tacco. Motto: non è finita finché non è finita.

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