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columnist
Gestire le emozioni dopo una partita come quella di ieri risulta, a volte, persino più complicato che dopo una sconfitta. Sì, perchè sarebbe troppo semplice far apparire le parole ora come dettate dalla pura esaltazione post manita. Però è un giorno intero che il mio cuore vola a quota altissima e la lucidità può andare a farsi un giro.
Il Toro di ieri è stato bellissimo, in modo quasi spietato, e a quel Cagliari così frastornato, io avrei voluto veder segnare ancora. Spietata lo sono anch'io, appunto. Belotti ha deciso la partita in un minuto, quella manciata di secondi che sono serviti ai ragazzi per sentenziare che la gara era nostra, senza possibilità di appello. Poi dopo il secondo gol, hanno avuto anche il tempo di rilassarsi un po', cosa che ha fatto letteralmente imbestialire Mihajlovic, un allenatore che si arrabbia anche quando una squadra sta vincendo con un risultato schiacciante. Tutto questo è bellissimo.
Il Gallo poi si è ripreso il dischetto, nell'occasione ideale di un rigore che ai fini del risultato contava poco, e finalmente ha segnato anche da lì, mentre io lo fissavo a mani giunte, pregando che spezzasse la maledizione.
Questo Toro bellissimo mi sta facendo innamorare mille e mille altre volte, per il gioco che esprime, per una squadra di ragazzi che definire talentuosi, in crescita e motivati è davvero poco, per un mister che pretende tanto quanto noi da queste gare, e i dubbi che qualcuno poteva avere dai risultati delle scorse partite spero che presto vengano dipanati. Lasciate che questo mister faccia finalmente quello che da anni cercavamo, e questa squadra potrà volare davvero in alto, più o meno dove si trova quel cuore innamorato che da ieri ancora non riesco a calmare.
Buonanotte granata...
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