Non ha meravigliato in modo particolare ma ha fatto quello che doveva fare il Torino, per battere una Sampdoria che oggi pare avere pochi argomenti per candidarsi credibilmente alla salvezza. I granata hanno faticato in avvio, poi la svolta l’ha data Radonjic, uno che sa fare la differenza contro le squadre di basso livello. Per giudicare una prestazione occorre sempre tenere presente la forza degli avversari che c’erano di fronte e non è giusto esaltare più del dovuto la squadra granata per aver superato questa Sampdoria.
columnist
Un Toro di alti e bassi
Ma a posteriori non era giusto nemmeno esagerare con le critiche nel post Bologna. Questo è un Toro da alti e bassi perché è una squadra in divenire, dall’età media giovane, che in estate ha cambiato profondamente volto. Quello attuale è il secondo anno di Juric ma è quasi come se fosse il primo, la squadra ha anche cambiato modo di giocare a calcio, e stecche come quella in Emilia possono accadere. Tanti giocatori hanno margini di miglioramento e il tecnico croato probabilmente è l’uomo migliore per riuscire a valorizzarli.
Può andare bene così per il momento, ma è auspicabile che si continui sulla strada del consolidamento perché le basi stavolta vanno messe sul serio. Pensando in ottica futura la situazione è differente rispetto a quella dello scorso anno, il pallino stavolta è pienamente nelle mani della società per continuare a costruire qualcosa con questo gruppo di giocatori, un gruppo che ha il meglio davanti a sé. Intanto, nella stagione attuale l’obiettivo può e deve essere quello di perlomeno eguagliare, se non leggermente migliorare, i cinquanta punti della scorsa stagione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA