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LA SCOSSA GRANATA

Un Toro pazzo espugna Verona ed è solo in testa, poi cade in Coppa Italia

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Torna "La Scossa Granata", la rubrica a cura di Michelangelo Suigo, con un nuovo appuntamento
Michelangelo Suigo Columnist 

Erano mancate le verticalizzazioni e i cambi di gioco in Toro Lecce, e si è visto. A Verona si sono riviste le due cose che fanno brillare il gioco granata e, sarà un caso, ma sono tornati i tre punti. Al Bentegodi la decide, indubbiamente, il miglior tasso tecnico della squadra granata, ma il successo ospite lo spiana una sciocchezza senza senso del difensore polacco dell'Hellas Dawidowicz, che lascia i suoi in dieci dopo soli 20 minuti per una gomitata assurda in area piazzata in pieno volto al malcapitato Sanabria. Fino a lì si era visto un Toro molto bello ma altrettanto pazzo: refrain in realtà di tutto il match, con il Toro che costruisce, segna, spreca e sbaglia per 96'. Finisce 2-3 con una rete bellissima, ancora di testa, di Zapata, e i gol di Sanabria, che sbaglia un rigore, e Adams. Sul fronte dei demeriti, ancora errori imperdonabili di Masina, autore di un pasticcio al 93' che ha regalato il secondo gol veronese, e Borna Sosa troppo frenato e timido.

Così il Torino è solo in vetta alla classifica, 47 anni dopo l'ultima volta, pur non convincendo ancora al 100% ma con margini di crescita indubbi. Si sbagliano ancora troppe cose semplici e non si chiudono subito le partite, ma almeno si è rivista la mentalità d'attacco, smarrita contro i salentini. Alti e bassi in difesa, con una bella prestazione di Maripan e discreta di Walukiewicz,  che deve stare più attento nelle uscite a centrocampo. Male, molto, Masina. Chissà se Vanoli ci farà vedere presto una difesa con Walukiewicz, Maripan e Coco, in attesa del recupero di Schuurs, con due tra Vojvoda, Sosa e Lazaro per i due quinti.

Intanto, il Toro, dopo poco più di tre mesi di Vanoli e con un organico, diciamocelo, non trascendentale, ha racimolato per ora un buon bottino. Ora è necessario restare con i piedi per terra, anche perché le prossime sono con la Lazio (sconfitta al 90' a Firenze, quindi desiderosa di rivincita) e poi a San Siro contro l'Inter. Nel frattempo, per favore, non svegliateci. Toro che passa avanti con Sanabria grazie ad una verticalizzazione di Masina (in appoggio meglio che dietro) e ad un velo strepitoso di Duvan, ripreso in due minuti dalla prodezza di Kastanos, poi Dawidowicz rifila una gomitata cattiva e ingiustificata a Sanabria in area. Inevitabile il rosso e calcio di rigore che Sanabria sciupa mandando la palla sul palo, ma poi il gran colpo di testa di Zapata scava un solco che il Verona non riesce a ripianare, pur tenendo vivo il match sino ad una decina di minuti dalla fine quando un errore di Coppola lascia ad Adams il destro della sicurezza. Troppo tardi arriva la rete di Mosquera. In avvio di match c'è Maripan nel Torino al centro della difesa. Per il cileno buon debutto stagionale. In mezzo al campo gioca l'ex Tameze con Linetty in panchina, davanti coppia offensiva composta da Sanabria e Zapata. Pronti via e il Torino passa in vantaggio. Bello il velo di Zapata sull'imbucata, un rimpallo favorisce Sanabria che lascia sul posto Coppola e con una rasoterra angolato supera Montipò. Ma la reazione del Verona è immediata. Angolo di Lazovic, velo di Belahyane e gran sinistro ad incrociare di Kastanos che, grazie ad una deviazione di Maripan di testa, batte l'incolpevole Milinkovic Savic. Ma è una gara di emozioni continue. Dawidowicz commette una follia, gomitata volontaria a Sanabria, espulsione e calcio di rigore che, tuttavia, lo stesso Sanabria spedisce contro il palo e Marinelli annulla, da regolamento, il successivo tap-in dello stesso attaccante granata. Torino a fare la partita, a gestire il possesso, gialloblù che si chiudono e provano a ripartire agendo di rimessa. Ma la squadra di Vanoli ha pazienza. A destra Lazaro confeziona una gran giocata e sul suo traversone di mancino stacco letale di Zapata, Montipò non può nulla e il Torino rimette la freccia. Nella ripresa il Verona resta a galla sorretto dalle giocate di un talento come Belahyane, ma l'errore di Coppola dà il là al tris

granata.

Il difensore sbaglia il retropassaggio, Magnani non pressa Adams che trova il pertugio e supera Montipò. I tre attaccanti granata a segno, il Torino è la nuova capolista del campionato, nonostante la rete allo scadere di Mosquera, regalata da Masina che pasticcia in area. Vanoli, post partita ha detto: "Questa squadra è cambiata molto dietro, Maripan oggi ha fatto una grande partita.

Vlasic può darci della velocità nella manovra che ancora ci manca. In 11 vs 11 abbiamo fatto bene, poi con l'uomo in più qualche passaggio andava più lento... Sono contento per i miei attaccanti che hanno segnato, mi dispiace per i miei difensori perché abbiamo preso gol evitabili". La speranza di ieri sera era che, finalmente, la Coppa Italia potesse diventare un obiettivo, almeno nelle intenzioni granata. Purtroppo, anche quest'anno siamo usciti ai sedicesimi, sconfitti 2-1 al Grande Torino da un Empoli ben messo in campo con qualche ragazzino terribile (tipo il portiere diciannovenne Seghetti che ha fatto un paio di miracoli). Anche se la sconfitta è frutto di un primo tempo non incisivo, di errori in difesa, di esterni deboli, di due gol assurdi presi (uno di spalla e uno con un tocco di piede al 90') e di due rigori negati nei primi 32'. Ora, testa al campionato.

Manager, docente Luiss, esperto di comunicazione e Public Affairs, giornalista pubblicista col cuore granata. Michelangelo Suigo è un autore che per chi è avvezzo al mondo della comunicazione, specialmente se legata all’imprenditoria, non ha bisogno di presentazioni. Chi volesse approfondire il suo sterminato curriculum può farlo sul sito di Inwit, azienda di cui ricopre attualmente il ruolo di EVP External Relations, Communication & Sustainability Director. Ma soprattutto, per quel che attiene a questa rubrica, Michelangelo è un orgoglioso e genuino tifoso granata.

Disclaimer: gli opinionisti ospitati da Toro News esprimono il loro pensiero indipendentemente dalla linea editoriale seguita dalla Redazione del giornale online, il quale da sempre fa del pluralismo e della libera condivisione delle opinioni un proprio tratto distintivo.

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