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Granata dall'Europa

Una marcia verso il futuro che nasce dai valori e dalla storia

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Nuovo appuntamento con "Granata dall'Europa", la rubrica su ToroNews di Michele Cercone: La marcia della speranza prevista per la ripresa del campionato é un'iniziativa necessaria e utilissima per condensare attorno ai valori granata un popolo..."
Michele Cercone Columnist 

La marcia della speranza prevista per la ripresa del campionato é un'iniziativa necessaria e utilissima per condensare attorno ai valori granata un popolo che, nonostante tutto, continua a testimoniare la propria appartenenza ad un mondo diverso da quello del calcio a strisce, dominato dai diritti televisivi. Mentre il circo del pallone cede terreno metro dopo metro ed è pronto a vendere l'anima alle Euroleghe di plastica, il popolo del Toro cerca una scintilla di nuova vita partendo dalla tradizione e dai valori del passato. Se è vero che tanti tifosi si sono disamorati di questa società, distaccandosi anche dalla squadra, è altrettanto vero che in molti hanno capito che questo puo' essere un momento cruciale per il nostro futuro e che ogni tifoso è chiamato a fare la sua parte.

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Un elemento fondamentale in vista del raduno del 24 novembre è l'evitare ad ogni costo derive incivili o violente (che purtroppo si sono rifatte vivi di recente) che getterebbero sull'iniziativa un'ombra che ne negherebbe il senso. Uno sguardo al passato rassicura pero' sulla capacità dei sostenitori granata di manifestare la propria appartenenza in maniera pacifica. Il tam-tam sui social mostra che l'iniziativa sta già riscuotendo grande successo, e lo spirito con cui sempre più tifosi affrontano questa nuova versione della marcia dell'orgoglio granata è quello di reclamare un futuro ancorato ai valori e alla storia che ci contraddistinguono. Da quel passato ignorato e vilipeso, e da quei valori resi vuoti da chi del Toro sa poco o nulla, nasce la voglia e la necessità di gridare tutti insieme che noi siamo la nostra storia e vogliamo poter definire il nostro futuro. Non sarà una marcia per chiedere vittorie e titoli: sarà un modo per dimostrare che noi non rispondiamo alle logiche di mercato e che la mediocrità che non sopportiamo non è quella dei risultati, ma quella dell'anima. L'ultimo, patetico, derby spiega meglio di mille parole come questa società (e di riflesso la squadra che ha costruito e i giocatori reclutati) sia incapace di scintille granata. Mancano la conoscenza della nostra storia, lo spirito di appartenenza, la condivisione di valori che vadano oltre i soldi. Manca anche la volontà di andare oltre l'approccio regioneristico: tutto è unicamente soppesato alla luce dei bilanci, dei conti, del vendere e comprare. Ma se c'è una cosa che non si puo' quantificare o monetizzare è lo spirito granata, ed è di quello che si nutrono i sostenitori.

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Per noi vengono prima gli uomini e i loro valori, poi le cose materiali (incluse vittorie e titoli): il calcio è solo un altro mondo a cui applicare questa regola ferrea che serve a mantenere fede all'atto d'amore di essere tifosi del Toro. Da questo nasce il legame indissolubile con Gli Invincibili, Ferrini, Meroni, ed anche con chi, come Pulici, ancora ci ricorda, con la sola silenziosa presenza, cosa voglia dire essere granata nell'anima. La marcia servirà a esprimere tutto questo, ed anche a prendere atto che di tutta questa ricchezza la società attuale non sa che farsene e che tocca ai tifosi farsi carico di mantenerla viva. Sarà un modo per far capire che, se la società è proprietaria del Torino FC, il Toro è dei suoi tifosi che con ogni ''io ci sarò'' stanno già affermando il proprio sacrosanto diritto ad avere voce in capitolo sul futuro della loro passione.

Il Toro, il giornalismo e l'Europa da sempre nel cuore. Degli ultimi due ho fatto la mia professione principale; il primo rimane la mia grande passione. Inviato, corrispondente, poi portavoce e manager della comunicazione per Commissione e Parlamento Ue, mi occupo soprattutto di politica e affari europei. Da sempre appassionato di sport, mi sono concesso anche qualche interessante esperienza professionale nel mondo del calcio da responsabile della comunicazione di Casa Azzurri. Osservo con curiosità il mondo da Bruxelles, con il Toro nel cuore. Mi esprimo a titolo esclusivamente personale e totalmente gratuito.

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