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EDITORIALE

Una sosta per ritrovare il Toro

Bellanova
Il campionato è ormai iniziato da tre giornate ed è arrivato il momento di riflettere su questo avvio incerto dei granata
Gianluca Sartori Direttore 

Diverse volte nell’ultimo biennio il Toro era rimasto a bocca asciutta per un episodio sfavorevole o una giocata superiore di un singolo tra gli avversari, arrivata magari nel recupero finale. Stavolta è successo ai granata di portare a casa i tre punti allo scadere grazie all’invenzione del suo numero 10, Nemanja Radonjic, che è riuscito a sfruttare la sua specialità della casa, lo spunto in velocità sulla sinistra. Per questo Juric lo aveva inserito e il serbo è riuscito a risolvere la partita. Ovviamente la speranza di tutto il Toro è che ci riesca con più continuità.

Ma una vittoria arrivata grazie alla giocata di un singolo non deve servire a mettere la polvere sotto al tappeto, perché nei precedenti 94 minuti avevamo rivisto Torino-Cagliari. Due sono stati i tiri in porta contro i sardi, tre quelli contro il Grifone. Nelle prime due partite in casa contro due neopromosse il Toro è stato lento e prevedibile, in seria difficoltà nel trovare trame di gioco interessanti e rifiniture precise negli ultimi venti metri. Qualcosa che si era già visto diverse volte nelle stagioni precedenti, soprattutto in casa e contro le squadre di bassa classifica (la vittoria di ieri ha interrotto un digiuno di vittorie casalinghe che durava da marzo).

Verissimo: contro squadre che fanno le barricate è difficile per tutti. Spesso nel 2022-2023 in queste situazioni era stato Miranchuk a togliere le castagne dal fuoco con un tiro da fuori o un’imbucata decisiva, in estate si è scelto di non riscattarlo puntando invece su Vlasic e sulla maturazione definitiva di Radonjic. Il campo dirà se è stata la mossa giusta. Intanto, i segnali ricevuti sul piano della concentrazione e dell’attaccamento alla causa possono rinfrancare Juric, che voleva ritrovare anzitutto questo dopo la brutta serata di Milano; e la vittoria è una bella boccata di ossigeno che permetterà di lavorare con più serenità. Ma ce ne sarà bisogno eccome, di lavoro, in questa sosta, per inserire gli ultimi acquisti, Zapata in primis, e per (ri)trovare un’identità precisa. Il Toro di Juric è sempre piaciuto per il suo spirito aggressivo e propositivo, la brutta e noiosa copia vista in queste tre partite va lasciata alle spalle.

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