Sono quattro gli episodi degli ultimi giorni sui quali mi soffermo per fare alcune osservazioni. Il primo è stato la partita del Toro con l’Empoli, il secondo la manifestazione di domenica al Filadelfia, il terzo la partita Roma-Inter ed infine il pareggio con il Cagliari.
Una voce fuori dal coro
Io penso positivo
Torna l'atteso appuntamento settimanale con la rubrica Una voce fuori dal coro dell'avvocato Enzo Borgna
Quanto alla partita con l’Empoli è emerso come il gruppo sia fragile psicologicamente e l’espulsione di Singo abbia tolto tranquillità alla squadra. Diversamente anche in 10 si sarebbe vinto. È forse il principale problema e confido che le parole sempre positive di Juric aiutino a risolverlo.
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Quanto alla manifestazione al Filadelfia e alla sconfitta della Roma contro l’Inter, per me rappresentano due facce della stessa medaglia. Gli anti-Cairo che si sono radunati al Filadelfia dovrebbero non più scrivere “Je suis Juric” ma “Je suis Mourinho”, l’allenatore che ha fatto spendere 60 milioni per il centravanti, scaricato il 50% della rosa, ma che riempie lo stadio. Juric invece sta cercando di recuperare TUTTI i giocatori (credo che l’unico cui abbia del tutto rinunciato sia Izzo), Zaza e Baselli compresi, prima di indicare “urbi et orbi” come intervenire in futuro. In questo modo mostra di essere un allenatore serio, capace e, contrariamente a quanto taluni pensano, in piena sintonia con la dirigenza.
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Quanto alla partita con il Cagliari gli ultimi quindici minuti, riallacciandomi a quanto scritto riguardo l’Empoli, hanno rappresentato un primo, concreto passo in avanti. So bene che molti mi accuseranno di essere banale nelle mie riflessioni. Forse l’originalità per molti consisterebbe nel criticare Cairo per non avere fatto plusvalenze geniali come quella di Rovella, o comunque come quelle sospette ed attribuite alle grandi ivi compresa la tanto declamata Atalanta; per non avere investito sufficientemente nel Filadelfia pure trattandosi di una struttura di proprietà della Fondazione Filadelfia, emanazione di quella Città che ha regalato la Continassa ai cugini; per avere esautorato il responsabile del settore giovanile anziché premiarlo, non avendo apprezzato il regalo fatto, probabilmente sempre ai cugini tramite il fratello di Chiellini, del potenziale successore di Belotti; per non avere nominato come presidente onorario l’avv. Pierluigi Marengo quale ringraziamento per avere dichiarato a Tuttosport che sia un ipotesi realistica che Blackstone, previa estromissione di Cairo da RCS, possa diventare il proprietario futuro del Toro; o nel chiedere a Cairo di cedere il Toro a fronte della contestazione di 700 persone. O forse, originale sarebbe anche sostenere che in questa stagione non si deve andare allo stadio in conseguenza dei risultati ottenuti nelle due precedenti annate o criticare il D.S. per le scelte, tra le altre, scellerate di puntare su Brekalo, Praet, Pjaca e Milinkovic Savic. E allora, viva la banalità. Sempre e solo Forza Toro.
Avvocato generalista da oltre 40 anni, autore di un saggio sulla storia della professione forense pluripremiato (con un lontano passato di direttore sportivo di due squadre militanti in Eccellenza) e tifoso del Toro da quando Meroni ha vestito la maglia granata.
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