Come disse Winston Churchill la democrazia, pure essendo un sistema di governo altamente imperfetto, rimane comunque il migliore che sia mai stato creato dall’uomo. Anche perché da sempre è caratterizzata da una maggioranza silenziosa e da una minoranza rumorosa. Nel caso del Toro la maggioranza silenziosa è quella dei tifosi che incitano la squadra a prescindere, che apprezzano il gesto tecnico e criticano l’errore del giocatore stesso senza essere prevenuti nei suoi confronti, che applaudono ed incitano il centravanti come fosse ancora il capitano pure sostenendo (a malincuore) che il non rinnovare il contratto è un brutto gesto nei confronti della società che lo ha valorizzato, che all’uscita dal campo applaudono la squadra anche se sconfitta purché abbia dato tutto, che pure non condividendo le scelte dell’allenatore cercano di comprenderle, che, avendo giocato a pallone anche solo a livelli amatoriali, sanno bene che nel caso di Verdi un gol potrebbe farlo tornare quello che era, che dopo avere fischiato Aina, la partita dopo lo applaudono.
UNA VOCE FUORI DAL TORO
La maggioranza silenziosa
Nel caso del Toro la maggioranza silenziosa è quella dei tifosi che incitano la squadra a prescindere, che apprezzano il gesto tecnico e criticano l’errore
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La minoranza rumorosa è invece quella dei sedicenti tifosi che anziché essere allo stadio criticano sui social, che contestano a prescindere, che se il risultato di un sondaggio non piace sostengono che è taroccato, che si augurano che il calciatore più rappresentativo lasci la squadra in questo modo procurando danni economici alla società, che se un giocatore sul quale si è dato un giudizio definitivo fa un mezzo errore ma è prezioso in altre circostanze (vedi Rodriguez) gli attribuiscono tutte le colpe del risultato negativo, che sostengono che il portiere non è stato scelto per modificare il gioco della squadra ma per la taccagneria del presidente, che continuano a fare manifestazioni anti-presidenziali.
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Per concludere, onore al Gallo che entrando in campo ha rifiutato la fascia di capitano offertagli da Mandragora (non gli era consentito indossarla anche per regolamento). Mi pare impossibile credere che un uomo di tale statura, una volta superata la delusione di cui ho scritto nel precedente articolo, non rinnovi quanto prima, in questo modo contribuendo ad avvicinare maggioranza e minoranza del tifo. Mi auguro che quello appena iniziato sarà un campionato vissuto da tifosi uniti che, pure discutendo sui giocatori che vanno in campo, sospendano per la stagione in corso ogni giudizio sull’operato della società e soprattutto riempiano lo stadio, sempre ovviamente nel rispetto delle regole (come peraltro avvenuto nelle ultime due partite). Anche perché sarà un campionato di grande sofferenza ma, ne sono certo, anche di grandi soddisfazioni. Sempre e solo forza Toro.
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Avvocato generalista da oltre 40 anni, autore di un saggio sulla storia della professione forense pluripremiato (con un lontano passato di direttore sportivo di due squadre militanti in Eccellenza) e tifoso del Toro da quando Meroni ha vestito la maglia granata.
Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di qualificati opinionisti, Toro News offre ai propri lettori spunti di riflessione ed approfondimenti di carattere indipendente sul Torino e non solo.
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