Toro News presenta "Una voce fuori dal Toro", una nuova rubrica a cura dell'avvocato Enzo Borgna, autore di svariate pubblicazioni in materia giuridica, ex dirigente sportivo e ovviamente tifosissimo granata. Con Enzo si arricchisce il ventaglio degli opinionisti di Toro News, che da sempre fa del pluralismo delle idee (e della loro circolazione) un tratto distintivo della propria politica editoriale. Buona lettura.
UNA VOCE FUORI DAL TORO
L’anno zero del Torino
La rivoluzione posta in essere dal Presidente Urbano Cairo riguardo le cariche dirigenziali e quelle del settore giovanile mi paiono indicare la precisa volontà di cercare di costruire un Toro vincente. Magari sporco, brutto e cattivo, ma vincente. Un vero nuovo inizio con un progetto triennale visti i contratti di tale durata di Juric e dei suoi più stretti collaboratori, di Milinkovic-Savic, di Berisha, ed il possibile rinnovo a Buongiorno. Le stesse notizie di giocatori che già si allenavano da giorni prima del raduno, per farsi trovare pronti dal Mister, hanno rappresentato a mio parere un ottimo segnale.
Ora non bisogna avere fretta con gli acquisti e le cessioni e dare modo al Mister di valutare a fondo le potenzialità dei giocatori. Il suo passato (a partire da ciò che fece a Mantova) garantisce il Toro riguardo la sua serietà e voglia di lavorare, ma soprattutto Juric sa essere di stimolo e soprattutto sembra capace di potere recuperare quei giocatori che dopo il migliore anno di Mazzarri paiono la controfigura di se stessi. E questo è il primo modo per partire bene, senza farsi suggestionare troppo da campagne acquisti divenute oramai difficili per tutte le società serie. Ad esempio, prima di cedere giocatori come Lyanco o Rodriguez vorrei che il mister accertasse o meno la loro utilità al suo sistema di gioco.
Durante questo primo anno, vorrei sottolinearlo, un grande compito lo avranno soprattutto i tifosi che debbono fare tabula rasa delle esperienze negative degli anni scorsi e dimostrare, prima di pretenderlo dai giocatori, di essere dei Cuori Toro. Faccio due esempi. Prima che Baselli subisse l’infortunio, ad ogni passaggio che sbagliava si sentiva un brusio dalla tribuna non incoraggiante, per un giocatore che ha forti potenzialità ma non ancora sufficiente personalità. Aiutiamolo e, quando sbaglia, partano applausi ed incitamenti.
Ricordo infatti quel che successe a Pulici. Il primo anno da titolare, quando tirava in porta, furono più i palloni usciti dalla Maratona che i gol. Sempre brusii, ma solo per il dispiacere del tiro fallito, e a seguire solo incitamenti. Basta poi con le critiche a Cairo (siamo la settima-ottava squadra come monte ingaggi) e con manifestazioni ridicole, dal momento che la svolta dirigenziale e tecnica prova che la sua intenzione è quella di restare presidente ancora almeno 3 anni. Ora serve remare tutti dalla stessa parte. Anche perché solamente se si diventa affidabili le critiche possono aiutare nelle decisioni la società. Per concludere voglio condividere il mio auspicio per gli obiettivi futuri del Torino nel triennio. Quest’anno ricostruire con calma la squadra, il prossimo puntare all'Europa League e nel terzo... Sempre forza Toro.
Avvocato generalista da oltre 40 anni, autore di un saggio sulla storia della professione forense pluripremiato (con un lontano passato di direttore sportivo di due squadre militanti in Eccellenza) e tifoso del Toro da quando Meroni ha vestito la maglia granata.
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