Ritengo che i risultati ottenuti con Genoa e Milan debbano essere oggetto di una sincera riflessione. Siamo molto vicini alle prime otto ed un passo avanti alle restanti undici. La soluzione più semplice, non credo la migliore, sarebbe quella di investire nel mercato invernale. Ritengo infatti che, sino a quando non si conoscerà cosa vuole fare da grande il Gallo, per la società sarà difficile muoversi. Il mancato rinnovo avrebbe come inevitabile conseguenza un investimento significativo su un attaccante. Presumendo che ad oggi sia intenzione della società riscattare almeno tre tra Mandragora, Piaca, Brekalo e Praet, non vedo come il bilancio di una società come il Toro possa permettere l’acquisto di un attaccante di valore escludendo la cessione, ad esempio, di Singo o di Bremer.
Una voce fuori dal coro
Le aspettative dei tifosi
Torna l'atteso appuntamento settimanale con la rubrica Una voce fuori dal coro dell'avvocato Enzo Borgna
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La strada seguita dall’Atalanta di Percassi dopo l’arrivo del Gasp è stata quella di nuovi acquisti ma a fronte di cessioni importanti (Kessie su tutti ma non solo). Sicuramente Vagnati ha già le idee chiare e, visto il suo operato da quando è il D.S. del Toro, secondo me non sbaglierà, ma resta il fatto che trovare un altro Belotti o Sanabria a buon prezzo non sarà facile. Ed è soprattutto per questo motivo che il Capitano, se non con i tifosi, dovrebbe essere molto chiaro con la società. Giustamente Juric chiede coraggio negli acquisti ma neppure può pretendere l’impossibile e dovrebbe evitare di alimentare aspettative tali da rovinare il clima sempre più positivo che coinvolge tutte le componenti societarie.
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So bene che queste mie considerazioni non piaceranno ad una parte della tifoseria (sono un avvocato di campagna ed una delle mie prerogative è la parsimonia), ma la vita insegna che la cosa più importante è non raccontare frottole a se stessi. Del resto ritengo che la parte più sana della tifoseria granata, visto il passato di sofferenze accettato sempre dignitosamente e soprattutto sdegnando le smargiassate economiche dei cugini di Venaria (peraltro seguite da aumenti di capitale spropositati) non vedrebbe favorevolmente una squadra stabilmente nelle prime quattro ma che faccia dipendere le proprie sorti dagli aiuti arbitrali o delle amministrazioni pubbliche, o dalla volontà del presidente della Cina o, estremizzando, da un fondo di investimenti talebano. Riguardo gli arbitri qualcuno mi deve spiegare come il VAR ha potuto intervenire annullando il 3-0 contro il Genoa e non invitare l’arbitro a mostrare il cartellino rosso a Bakayoko in Milan-Lazio.
Per concludere. Come già scritto questo campionato deve essere quello della ricostruzione (noni o undicesimi poco cambia); l’importante è, nella prossima stagione, alzare ulteriormente il livello. Sempre e solo forza Toro.
Avvocato generalista da oltre 40 anni, autore di un saggio sulla storia della professione forense pluripremiato (con un lontano passato di direttore sportivo di due squadre militanti in Eccellenza) e tifoso del Toro da quando Meroni ha vestito la maglia granata.
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