La cosa che non mi ha sorpreso di questo inizio stagione è che alcuni tra i giocatori più criticati della scorsa stagione sotto la guida di Juric stiano migliorando: penso a Rodriguez, Linetty e Djidji, al momento con la sola eccezione di Zaza. So bene che anche Verdi non convince ancora, ma credo che il sistema di gioco del mister gli consentirà di confermare le qualità che aveva messo in mostra con Sarri e soprattutto con Donadoni.
Una voce fuori dal Toro
Passi in avanti
Mi viene in mente il Toro di Giacomini, una vera e propria squadra da combattimento, bistrattata ad inizio stagione ma che seppe farsi apprezzare anche dai più diffidenti. Chi critica per partito preso il bicchiere lo vede sempre mezzo vuoto, ma resta il fatto che dopo 18 mesi di agonia, per ricostruire, per prima cosa, si debba comprendere il reale valore della rosa. E solamente inserimenti mirati, come mi pare sia stato Pjaca. Del resto, con la sola eccezione di Amauri, dalla Juve sono arrivati sempre giocatori consistenti o addirittura eletti dai tifosi come punti di riferimento irrinunciabili.
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Ovviamente per i tanti a cui piace il Fantacalcio la squadra andrebbe rivoluzionata, ma leggendo le notizie di calciomercato mi pare che anche le società più importanti si stiano addirittura ridimensionando. Non oso pensare cosa sarebbe successo se la proprietà del Toro si fosse comportata come quelle milanesi (vedi i casi Donnarumma e Lukaku). L’unica proprietà estera che non mi sento di criticare è quella della Fiorentina, che ha mostrato di non essere succube degli ex giocatori “simbolo” e dei procuratori.
A tale proposito, in attesa di esprimere un giudizio sulla scelta che farà Belotti, apprezzo comunque il silenzio non solo suo ma anche del manager (di cui neppure conosco il nome). Non le solite dichiarazioni di facciata di amore eterno ma riflessioni sul futuro. Mi corre anche l’obbligo di commentare il caso Messi, le cui lacrime ho trovato di cattivo gusto. Se è vero che il Barcellona ha fatto tutto quello che economicamente poteva fare per trattenerlo, e lui è così dispiaciuto dall’andarsene, perché non ha accettato il compenso che la società poteva permettersi? Non credo che il tenore di vita suo e degli eventuali pronipoti sarebbe cambiato.
Finalmente si avvicina il momento di tornare allo stadio, con la speranza, sono certo anche dei tanti che mi criticano, di rivedere il capitano alzare la cresta. Sempre e comunque forza Toro.
Avvocato generalista da oltre 40 anni, autore di un saggio sulla storia della professione forense pluripremiato (con un lontano passato di direttore sportivo di due squadre militanti in Eccellenza) e tifoso del Toro da quando Meroni ha vestito la maglia granata.
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