La crescita della squadra, tra le tante, ha una ragione ben precisa. Juric (al netto di COVID e di infortuni) ha trovato la formazione tipo. Non ancora riguardo i braccetti difensivi che infatti alterna (e che sono comunque l’arma più velenosa). Per il resto pure avendo a disposizione cinque cambi oramai i tifosi hanno ben compreso le gerarchie. Potrà anche essere una considerazione banale ma a mio modo di vedere è il primo step da cui ripartire per migliorare ulteriormente. Non a caso in uno dei miei articoli precedenti avevo evidenziato come le dichiarazioni di Juric riguardo il mercato fossero molto precise: “Non sarà facile sostituire chi sta facendo bene“. E credo che l’interessamento per Nandez vada proprio in questa direzione.
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La crescita ulteriore passa ovviamente anche dall’acquisto di un centravanti. Ed in questo caso c’è da chiedersi se sia meglio puntare su un giovane di prospettiva o su un attaccante esperto, anche non più giovane, da fare entrare all’occorrenza negli ultimi minuti. Mi spiego meglio. Il calcio di Juric prevede triangolazioni continue in fase offensiva su entrambi i lati per consentire inserimenti dei centrocampisti o mandare in gol l’esterno opposto. Non sarebbe il caso di avere un centravanti bravo nel gioco che consenta alla squadra, ove il risultato non si sia sbloccato, di cercare l’area con cross a ripetizione? Milan docet. Una squadra giovane in tutti i reparti ma con attaccanti d’esperienza.
Voglio inoltre spendere due parole su Vojvoda di cui, sbagliando, ho sempre scritto poco. Se ce ne fosse ancora bisogno non si possono che fare i complimenti a Vagnati. Le parole di Vojvoda in occasione dell’ultima intervista circa il fatto che si allena il più possibile per migliorare, mi hanno fatto venire in mente le parole di Emre Can quando ha lasciato la Juve, quando disse che esistono molti talenti italiani nelle giovanili, ma che purtroppo, quando riescono a comprarsi il Porsche, preferiscono dedicarsi maggiormente alle discoteche che agli allenamenti. Credo che nel caso di Vojvoda le origine kosovare di una famiglia che ha vissuto esperienze difficili spieghino molto bene la serietà del ragazzo.
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Da ultimo rispondo ad un lettore che ha criticato il mio paragone tra Rincon ed un partigiano. Non tutti sanno che Beppe Fenoglio, oltre ad essere uno sportivo amante del football e del basket, era molto autoironico. Inoltre non ho incensato le capacità tecniche del General, ma il fatto che ha mostrato di essere, in tempi in cui c’è la corsa a svincolarsi, un uomo vero e come tale si è voluto mettere in discussione. Solo e sempre Forza Toro.
Avvocato generalista da oltre 40 anni, autore di un saggio sulla storia della professione forense pluripremiato (con un lontano passato di direttore sportivo di due squadre militanti in Eccellenza) e tifoso del Toro da quando Meroni ha vestito la maglia granata.
Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di qualificati opinionisti, Toro News offre ai propri lettori spunti di riflessione ed approfondimenti di carattere indipendente sul Torino e non solo.
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