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Vedremo un Torino B al Filadelfia?

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Il Granata della Porta Accanto / Finalmente il via libera alle "filiali", ma il meccanismo sembra complicato e poi c'è l'incognita costi: per Cairo il gioco varrà la candela?
Alessandro Costantino
Alessandro Costantino Columnist 

Tra le tante cose promesse, abbozzate, rilanciate o vagheggiate dai signori che gestiscono il nostro calcio, le squadre B sono sempre state una delle più suggestive. A quanto pare negli ultimi giorni c'è stata un'accelerata tanto improvvisa quanto inaspettata e da agosto dovrebbero comparire nel campionato di serie C, o Lega Pro che dir si voglia, le prime filiali dei club di A che vinceranno il bando. Una bella notizia per chi come me le ha sempre auspicate e desiderate. Desiderate a tal punto che uno dei miei primi pezzi per Toronews aveva proprio questo tema: era il 2012 e allora si parlava di istituire un campionato riserve più che di squadre B alla spagnola però la sostanza è più o meno la stessa. Spero perdonerete un pizzico di autocelebrazione se lo ripropongo qui di seguito con annessa al fondo una chiosa finale d'attualità.

La formazione Filadelfia (14/09/2012)

La notizia che è allo studio la reintroduzione di un campionato riserve in stile De Martino degli anni '60 ha stuzzicato notevolmente la mia fantasia di tifoso granata. Innanzitutto mi piacerebbe che questa potenziale squadra B venisse chiamata “formazione Filadelfia” (la B del Real Madrid si chiama Castilla, per esempio) perchè se ne determinasse ed elevasse inequivocabilmente e da subito il fine ultimo: sì, far giocare con continuità le riserve della prima squadra, ma, soprattutto, far crescere i Primavera più forti accanto (e contro) giocatori esperti e già più o meno affermati. In secondo luogo mi piacerebbe che la formazione Filadelfia (o Torino B) potesse giocare le sue partite casalinghe nel nuovo e (finalmente!) ricostruito stadio Filadelfia: sono sicuro che la curiosità di veder giocare i meno impiegati della prima squadra ed i potenziali giovani campioncini Primavera, unita al comfort e al fascino del nuovo stadio Filadelfia, porterebbe ad un quasi sempre tutto esaurito dei suoi 3500 posti. Già pregusto una serata tipo con mio figlio: cena al punto di ristoro interno allo stadio, foto di rito accanto alle gigantografie di Meroni, Ferrini e capitan Valentino e a seguire partita della formazione Filadelfia. Sogno ad occhi aperti? Può darsi, ma credo che sia importante sfruttare ogni opportunità che un calcio sempre meno “romantico” offre a chi, come noi granata, vive e dà significati più profondi al gioco del calcio. Ripropongono il campionato riserve per favorire le rose delle squadre di alto livello? Bene, noi rivestiamo di significato e di orgoglio anche la squadra B: non un dopolavoro per far sgranchire le gambe a chi altrimenti marcirebbe in tribuna (o sulla nuova panchina “lunga”), ma una squadra vera e propria in cui chi non è una prima scelta del mister dia tutto per conquistarsi il posto nel Torino A e chi è giovane sia orgoglioso e voglioso di emergere con la maglia granata addosso. Il tutto perchè indossare la maglia della formazione Filadelfia sia un privilegio quanto indossare quella della prima squadra e la parola Filadelfia su quella maglia torni ad avere il significato che ha avuto e che la storia gli ha assegnato fino a quello sciagurato 10 aprile 1998.

Ci sarà un Torino B?

Sebbene io lo speri ardentemente, quindi, vi sono un paio di considerazioni che mi costringono a rimanere scettico sulla buona riuscita del progetto, per lo meno in chiave granata. La prima è legata al bando che verrà aperto per raccogliere le adesioni dei club di A al progetto delle seconde squadre: pur non conoscendone ancora i dettagli, ma immaginando che tale bando sarà fatto “all'italiana”, non vedo come il Torino potrà essere in pole position ed essere tra le società pioniere di questa novità (presumo invece un tappeto rosso per i soliti noti...). In secondo luogo, ammettendo che possano essere una dozzina le società interessate ad avere una seconda squadra, in base al criterio di ripartizione dei ripescaggi alla serie C (a rotazione un posto alla A, uno alla C, uno alla D e così via di nuovo) e ipotizzando una decina di ripescaggi totali sarà già tanto che ad agosto partano per la nuova stagione di C quattro seconde squadre. E le altre? Dovrebbero aspettare i ripescaggi del prossimo anno, dove non ne entrerebbero più di altre due o tre. Insomma, si andrebbe a regime in 4-5 anni, considerando però che in caso di retrocessione in D di una seconda squadra si rischierebbe un anno di stop prima di riaccedere alla Lega Pro. Un meccanismo un po' troppo bizantino che spero verrà semplificato.

Infine, il più grosso interrogativo per la nascita della seconda squadra del Toro risiede nelle reali intenzioni del presidente Cairo: conoscendo la sua idiosincrasia all’allargamento dei cordoni della borsa ed ipotizzando per difetto che servano circa 2,5/3 milioni di euro annui per tenere in piedi una seconda squadra, siamo sicuri che sarà così convinto che il gioco valga la candela?

Da tempo opinionista di Toro News, dò voce al tifoso della porta accanto che c’è in ognuno di noi. Laureato in Economia, scrivere è sempre stata la mia passione anche se non è mai diventato il mio lavoro. Tifoso del Toro fino al midollo, ottimista ad oltranza, nella vita meglio un tackle di un colpo di tacco. Motto: non è finita finchè non è finita.

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