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Ventura un cafone, Meggiorini il nuovo cascatore

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di Guido Regis La partita di Varese ha sancito una inconfutabile realtà. Abbiamo un allenatore rissoso e cafone, avvezzo alla polemica e a comportamenti scorretti. E’ notorio, la sua carriera parla e se nei prossimi anni non...
Guido Regis

di Guido Regis

 

La partita di Varese ha sancito una inconfutabile realtà. 

Abbiamo un allenatore rissoso e cafone, avvezzo alla polemica e a comportamenti scorretti. E’ notorio, la sua carriera parla e se nei prossimi anni non crescerà in maturità saranno davvero problemi. Per fortuna è giovane e potrà far tesoro di questa ennesima espulsione.

Il dramma è che il Toro sbaglia anche gli acquisti. Pensa di risolvere i problemi in attacco acquistando un altro attaccante e si ritrova con un cascatore che finge clamorosamente di cadere in area per quanto il portiere avversario si butti chiaramente sulla palla ed acrobaticamente lo eviti di quasi due metri.

Mi stupisco che l’arbitro non l’abbia espulso.

Un giornalista di Rai 3 Piemonte, spudoratamente granata, ha avuto l’ardire di affermare che questo è stato un pareggio giusto.

Non si può essere così faziosi. Il Varese ha chiaramente dominato, favorito tra l’altro dalle meravigliose condizioni del terreno, atte al gioco tecnico e frizzante della compagine lombarda. 

Per fortuna la neve ha consentito ai nostri zappatori di impedire che le numerose e ficcanti azioni avversarie si concretizzassero in quei due o tre goal che avrebbero meritato.

Torno a dire che Ventura aveva visto lungo.

Il campionato del Toro è finito, anzi per dirla tutta non è mai cominciato.

Non possiamo che augurarci che il palazzo decida non solo più di favorirci, come ha fatto in questi mesi, ma di promuoverci d’ufficio in serie A.

Tutto è possibile: in questi anni qualcuno è riuscito a vincere un campionato pur arrivando secondo e tanti altri sono riusciti a calcare ancora i campi di serie B ed A, pur presentando bilanci falsi e truccando partite.

Quest’ anno ci sono tutte le premesse perché questo possa accadere anche a noi.

Coraggio! Non perdiamo la speranza.

 

Va beh! Per quei pochi che non l’hanno inteso stavo solo ironizzando un’altra volta sulla tristezza di quanto ci accade.

Ora parliamo seriamente.

Nella prefazione del “Regolamento del Giuoco del Calcio” il presidente dell’AIA Nicchi scrive “Al servizio del calcio, a tutela delle regole: ecco la sintesi del ruolo di terzietà svolto dagli arbitri di tutti i tempi”.

Non c’è bisogno di leggere le altre 192 pagine dei regolamenti che cercano in qualche modo di determinare norme il più possibile uniformi, per condurre correttamente un incontro di calcio.

La prima norma insegnata agli aspiranti fischietti è questa: 

la terzietà, al servizio del calcio, a tutela delle regole.

E le regole dicono che se mandi tre volte affanculo l’arbitro con il dito puntato e ti chiami Del Piero o Totti sei uguale a Campanaro del Chieri e vieni espulso.

Le regole dicono che se il portiere travolge in uscita l’attaccante è rigore ed espulsione sia che ti chiami Buffon sia che ti chiami Gozzi, sempre del Chieri.

Le regole dicono che se in uno stadio le luci si spengono e non si riaccendono, impedendo il regolare svolgimento dell’incontro, e non c’è stato un “black out” dell’ENEL, la responsabilità è della società ospitante che perde la partita a tavolino, senza duecento ricorsi; punto.

La terzietà e la tutela del calcio la si dimostra interrogandosi e andando a rivedere negli ultimi 20 anni, ma anche solo negli ultimi sei, le centinaia di errori commessi a discapito del Toro e le poche decine accadute a suo favore.

E dopo essersi interrogati, consultati, riesaminati, iniziando ad arbitrare con un solo pensiero fisso le partite del Toro: “devo semplicemente arbitrare con la mente libera e correttamente”, ripunto.

Per farlo un arbitro devo essere umile , non arrogante e presuntuoso come la maggior parte dei miti degli ultimi vent’anni, Collina e Rizzoli in testa.

Le caratteristiche di questi soggetti configgono con il principio dell’arbitro, sono un pessimo esempio eppure, guarda caso, li hanno portati ai vertici.

La semplice terzietà arbitrale è quello che vogliamo, solo questo.

Se fosse accaduto non saremmo retrocessi tre anni fa, avremmo ottenuto la promozione immediatamente l’anno successivo, saremmo avanti di oltre dieci punti oggi, con tutti i nostri meriti e demeriti.

Nessuno in società ha parlato di complotti, è vero, mentre l’ha citato A –gob –bodi, escludendolo.

Semplice, ha la coda di paglia e soprattutto è ben conscio del fatto che esiste, anche perché altrimenti come avrei fatto ad ipotizzarlo anche quest’anno in tempi non ancora sospetti?  Non sono un veggente: tutto, anche il peggio che chiunque voglia pensare, ma non un veggente!

Ora vediamo che accadrà da sta sera in avanti.

 

 

*Presidente del Toro Club C.T.O. Claudio Sala

(foto N.Campo)

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