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Viola a passo Champions, 555 volte Gazzi, così parlò il grande Cruyff…

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A Firenze ormai sognano a occhi aperti. Cosa? Ma la qualificazione per i preliminari della prossima Champions! In curva Fiesole fanno già i primi calcoli. 
Renato Tubere

A Firenze ormai sognano a occhi aperti. Cosa? Ma la qualificazione per i preliminari della prossima Champions! In curva Fiesole fanno già i primi calcoli.   CROCEVIA PER LA GLORIA O … – A sei giornate dal termine, e con un calendario abbordabile. Quarta in classifica ma a un’incollatura dal Milan versione Allegri, cioè giunto ormai con le gomme sgonfie a un’incollatura dal traguardo finale. Per la Fiorentina la gara di domenica in casa contro il Toro non ancora salvo diventa per la banda Montella il classico crocevia per la gloria. Gemellaggio fra le tifoserie? Poco o nulla importerà a mister e giocatori gigliati. Mancherà di sicuro Stefan Jovetic, che ieri ha lavorato da solo in palestra a ritmi troppo blandi per poter essere della partita. A sorpresa potrebbe prendere il suo posto al centro dell’attacco il 36enne Luca Toni: Glik è lì che lo attende, il loro duello promette sfracelli. A centrocampo nei viola brilla di luce propria la stella di Borja Valero: la quantità e qualità delle sue giocate è immensa a tal punto che Carlo Ancelotti, in procinto di accettare l’offerta di trasferirsi al Real Madrid la prossima stagione, lo ha indicato come suo rinforzo preferito. Ma è in difesa che la Fiorentina di Montella fa ben sperare i granata. Un portiere, Viviano,  in grado addirittura di far rimpiangere il pingue polacco Boruc quanto a incertezze. La linea a tre è formata da giovani inesperti e piuttosto fallosi: non parliamo poi della scelta di schierare subito davanti a loro Claudio Pizarro, fantastico quando si tratta di fare lanci millimetrici oppure di congelare il pallone ma che mostra tutti i suoi limiti dinamici quando viene pressato. Insomma mister Ventura può giocare qualche bello scherzetto al suo più giovane collega. Chissà che Toro-Fiorentina non diventi un crocevia sì, ma per la salvezza?   555 GRAZIE! – In 31 gare fin qui giocate nel campionato attuale ha recuperato la bellezza di 555 palloni. Mancino che non disdegna a volte di usare anche il destro, Alessandro Gazzi da Feltre, Belluno, è il martello di centrocampo che ogni allenatore sogna di avere nella propria squadra tipo. Capelli rossi e barba incolta, è uno dei pupilli di Giampiero Ventura e della Maratona. Lottatore tenace ma anche bello a vedersi per come si muove in campo: certo gl’incontentabili da lui vorrebbero vedere qualche tiro da fuori, magari anche qualche lancio a lunga gittata in più. Incontentabili, ho detto: perché il vero appassionato da stadio sa bene che l’agonismo, sposato a dei buoni fondamentali e a uno spirito di sacrificio innato, produce preziosi uomini-squadra. Non certo dei Campioni con la C maiuscola! Gazzi al Toro è arrivato a titolo definitivo dal Siena per due milioni e mezzo di euro più la metà di Matteo Rubin. Per me resterà a lungo, molto a lungo in maglia granata.  555 volte grazie, finora! E mi raccomando, caro Alessandro: trasmetti il tuo carattere d’indomabile combattente agli altri tuoi compagni. La salvezza in questo campionato e soprattutto la rinascita di questo Toro passa anche dai tuoi piedi, dalla tua testa, dai tuoi polmoni, dal tuo cuore!   ALSO SPRACH … "Buoni contro cattivi? Ma non mi fate ridere! Il senso del calcio è che vinca sempre e comunque il migliore in campo, indipendentemente dalla storia, dal prestigio e dal budget": così parlò Johann Cruyff, numero 14 dell’Ajax e della nazionale d’Olanda, primo calciatore totale del football moderno e, a mio modesto parere, il più forte calciatore degli Anni Settanta.   Renato Tubere

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