C'è poco da dire sul Toro inteso come squadra: situazione stagnante e obiettivi sistematicamente falliti anche quest'anno, a meno di considerare la salvezza fra gli obiettivi stagionali, nel qual caso bisogna esserne soddisfatti. A Bergamo si è chiusa l'ultima porta per l’ Europa, sebbene le speranze di raggiungere il settimo posto fossero comunque poche già prima. Francamente passa anche la voglia di doversi schierare con questa o quella fazione nel processo alla mediocrità di queste ultime annate. Voltiamo pagina, lasciamo perdere il rimpianto e cerchiamo di proiettarci su un futuro migliore: il pensiero positivo resta la nostra ultima e migliore risorsa.
columnist
Voglio Anthony Weatherill presidente della FIGC!
Ovviamente ciò non si verificherà neanche nei miei più arditi sogni e “gattopardescamente” la situazione ai piani alti del governo del calcio cambierà così tanto affinché nulla cambi. Sappiamo tutti come funzionano certe dinamiche…
In tutto questo una tirata d'orecchie al presidente Cairo non posso evitarla. Nel suo spendersi per cercare nuovi attori da far scendere in campo nella partita sui diritti tv (gli spagnoli di Mediapro) è rimasto a metà del guado non battendosi né per una migliore e più equa distribuzione dei diritti televisivi, né per riformare la governance calcistica intaccando gli oligopoli esistenti. In sostanza ha optato per ingrandire la torta da spartirsi (quindi traendo un buon vantaggio, ma non trascendentale, anche per il Toro), ma non ha mosso un dito per modificare i ciriteri di ripartizione che sono poi il vero ostacolo ad una competitività maggiore nel campionato italiano. Una mossa assurda vista con gli occhi del tifoso, ma ben calibrata se valutata con i criteri politici: che si sia trattato di una “dimostrazione di abilità” prodroma ad una sua discesa in campo nella politica vera? Il paragone con un Lotito, che triga e briga in Federazione da anni, più a vantaggio della sua Lazio che di sue mire di prestigio personale, non può non saltare all'occhio. Per carità, non sto dicendo che Lotito sia meglio di Cairo, ma sto semplicemente facendo notare che il nostro presidente pur avendo tanti mezzi a disposizione (non dimentichiamoci che, ad esempio, è lui l'editore della Gazzetta dello Sport, il più autorevole quotidiano sportivo nazionale), non pare li voglia utilizzare per una crociata riformatrice del mondo del calcio e neppure più biecamente, se mi passate il termine, per accrescere il prestigio del Torino FC. Che poi basterebbe poco: solamente che Cairo prendesse ispirazione dagli articoli di Weatherill per le sue battaglie in Lega e per la gestione del nostro Toro…
Non ci resta, invece, che continuare a leggere la rubrica "Loquor" e rimpiangere il calcio che fu o sognarne un suo ritorno, aggiornato ai tempi che corrono, in un futuro il più prossimo possibile.
Da tempo opinionista di Toro News, dò voce al tifoso della porta accanto che c’è in ognuno di noi. Laureato in Economia, scrivere è sempre stata la mia passione anche se non è mai diventato il mio lavoro. Tifoso del Toro fino al midollo, ottimista ad oltranza, nella vita meglio un tackle di un colpo di tacco. Motto: non è finita finchè non è finita.
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