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De Leo pre Toro-Bologna: “Andiamo a Torino per fare la partita. Loro sono in fiducia”

Le parole / Ecco le parole del tecnico in conferenza stampa alla vigilia della sfida con i granata

Luca Sardo

E' già arrivata la vigilia della sfida tra Torino e Bologna in programma domani pomeriggio alle 15.00 allo stadio Olimpico Grande Torino. I rossoblù arrivano da un pareggio per 1-1 contro la Fiorentina in campionato, mentre i granata da una vittoria in Coppa Italia per 6-4 dopo i calci di rigore contro il Genoa. Per presentare la sfida valida per la diciannovesima giornata di campionato, ha parlato poco fa il collaboratore tecnico di Sinisa Mihajlovic, Emilio De Leo, in conferenza presso la sala stampa del centro tecnico Niccolò Galli.

Ecco le parole del tecnico sulla squadra granata: "Io mi aspetto una squadra in fiducia. Sono reduci dalla vittoria di Roma e dal passaggio del turno in Coppa Italia. Avranno una grande fiducia in corpo. Sono una squadra atletica che aggredisce gli avversari. Dovremo mettere l’incontro sul piano della nostra tecnica e fisicità. Dobbiamo dimostrare di volerne di più. I granata hanno sempre sofferto quando erano loro a dover fare il gioco. Giocano molto meglio quando vengono messi sotto pressione". Poi continua:"Sappiamo che tipo di calcio giochino loro. Dobbiamo andare lì e fare la partita, a costo anche di subire le loro transizioni e ripartenze. La nostra crescita passa da queste partite. Noi sappiamo di poter dire la nostra anche contro una squadra talentuosa come il Torino.”

Poi sulle condizioni del terreno del Grande Torino dopo lo sfogo di Sirigu nel post-partita contro il Genoa: "Non so se rispetto agli anni scorsi il manto sia peggiorato. Quando con Mihajlovic eravamo lì, si riusciva a giocare bene palla a terra. Secondo me se c’è la voglia e la grinta di giocare palla a terra, si può giocare dovunque. Faremo il nostro calcio, senza variazioni”.

Spazio poi ai dettagli sulla separazione con il Torino da parte di Mihajlovic: “Probabilmente andrebbe chiesto direttamente al mister. Ricordo però tutte le dimostrazioni di affetto dei giocatori con il tecnico e la desolazione che percepimmo quando il rapporto finì. Fa parte del lavoro. Ma penso che i grandi messaggi di affetto siano una grande testimonianza del lavoro che abbiamo svolto”.