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Lotito allontanato dal consiglio federale: “Ci penseranno gli avvocati”

Redazione Toro News

Il presidente biancoceleste furente. Il problema è legato alla sua squalifica di 12 mesi per il caso tamponi

Claudio Lotito allontanato dal presidente federale Gabriele Gravina dal consiglio federale odierno, iniziato alle 12. La causa dell'impedimento a partecipare alla riunione è da ricondurre al caso tamponi dello scorso autunno, che portò alla squalifica di dodici mesi del presidente della Lazio. Lotito è arrivato nella sede della Federcalcio e pensava di poter partecipare in virtù della decisione del Collegio di garanzia dello sport di chiedere alla Corte federale d’appello di "rivalutare" la sanzione di dodici mesi decretata in secondo grado. "Gravina cosa mi ha detto? Siamo a un livello kafkiano. Mi ha detto che non potevo partecipare perché sono ancora squalificato - ha dichiarato ai cronisti presenti -. Che farò? Ora ci pensano gli avvocati. Il diritto non viene interpretato, ma viene applicato. Dire che la sentenza non preveda l’annullamento del provvedimento probabilmente è una lettura completamente diversa da quella che è la sentenza stessa. Ce l’avete, la potete leggere, poi capite se è stato annullato quanto aveva conferito e se la sanzione esiste ancora. Mi si impedisce di esercitare il mio diritto di consigliere federale, eletto democraticamente. Ora vedremo con gli avvocati. Non possono aspettare cosa verrà deciso, le sentenze sono immediatamente esecutive. Questa è la storia. Quando c’è un provvedimento di un giudice deve essere applicato". 

E ancora: "Peraltro sentenza a loro notificata, sapevano fin dal 7 di settembre che avrei avuto titolo a partecipare. Poi sono uscite le motivazioni, hanno chiarito i termini della sentenza, che è definitiva per il Collegio e rinvia per alcuni temi che sono caducati, mi avevano contestato culpa e negligenza annullata, culpa e vigilando annullata, responsabilità diretta annullata. Soprattutto non capisco che responsabilità possa avere il presidente di una società in cui ci sono 17 medici, un direttore sanitario, un responsabile medico sull’applicazione delle norme. Ma sulla mia posizione era stato ampiamente chiarito quali fossero i termini e che tipo di violazioni interpretative abbiano fatto gli altri".