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FIGC, Tavecchio si è dimesso: “Serie A e Serie B assenti. La LND mi ha abbandonato”

Tavecchio
Le parole più importanti di Tavecchio durante la lunga conferenza stampa di dimissioni: "Ora sapete che Ventura non l'ho scelto io. Ho fatto il Presidente per il calcio, non per i miei interessi"
Redazione Toro News

Sulle accuse di chi dice di aver tutelato i propri interessi, Tavecchio risponde a tono: "Abbiamo dato 30 milioni al Coni in questi anni, dei fondi pubblici che abbiamo ricevuto niente è andato nelle tasche ma sono stati girati agli arbitri e alle designazioni. Oggi ho avuto la sensazione che la mia componente, la LND, dopo 18 anni di militanza, non mi dava più il sostegno, ci sono rimasto male ma non ci ho pensato un secondo a dimettermi. E’ un fatto politico, non solo sportivo".

Tavecchio parla di Ventura e degli obiettivi raggiunti in questi anni dal calcio italiano: "Come ha detto ieri Malagò, Ventura è stato scelto da Lippi. Ora sapete che il ct non l'ha scelto Tavecchio.  Io sono disperato per questo momento, non come presidente ma come Carlo. L'Italia è rappresentata come la prima d'Europa che sostiene il calcio internazionale, ho dato tutto al calcio italiano. Abbiamo fatto i centri federali, la riforma dei campionati giovanili, abbiamo sviluppato il calcio femminile, sulla politica internazionale ve l'ho già detto, abbiamo un equilibrio di bilancio che fa invidia a chi è quotato in borsa. I 240 ragazzi che han laorato con me sono gente di valore. Poi c'è l'investimento sulla parte amministrativa, la ristrutturazione completa di Coverciano, abbiamo introdotto la VAR: c'è una mia lettera del 2014 a Blatter che chiede la moviola in campo, l'unico in Europa a proporre una cosa simile - prima di me solo Biscardi. Poi ci sono i risultati delle Nazionali giovanili. Il calcio mi ha dato molto, la LND ancora di più, la mia squadra di lavoro anche".