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Lega, Cairo replica a Malagò: “Io sgarbato? È stato lui a non presentarsi”

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Il numero uno del Torino replica così al presidente del CONI che lo aveva accusato di "mancanza di stile"
Redazione Toro News

Malagò chiama, Cairo risponde. «Ho visto la lettera delle otto società e anche che il presidente del Coni ha detto che è stata mancanza di stile convocare l’assemblea elettiva della Lega serie A per il 14. Non c’era volontà di fare uno sgarbo a nessuno, oltretutto io ho anche un buon rapporto lui». Queste le dichiarazioni rilasciate da Urbano Cairo, in una lunga intervista all’agenzia Ansa. Il numero uno del Torino è intervenuto in merito al momento della Lega di serie A di calcio: «Facciamo un passo indietro - prosegue Cairo -: La Lega ha fatto un percorso da novembre ad oggi per trovare un soggetto che dia garanzie per la carica di Ad. C’è una commissione che se ne occupa (Sampdoria, Napoli, Milan, Inter, Chievo e Torino), abbiamo preso una società, non vogliamo fare sgarbi a nessuno; ma c’è invece la voglia di completare un’attività partita tre mesi fa e che vogliamo concludere». Va ricordato, infatti, che Malagò è attualmente commissario straordinario della Lega Serie A.

Nessun golpe nei confronti di Malagò dunque. I nomi di cui parla Cairo sono noti: Tebas, De Siervo e Kahale. «Credo sia giusto procedere con una certa celerità perché alcuni potrebbero non aspettarci più. Quindi non vogliamo fare sgarbi a nessuno, tantomeno a Malagò. C’è anche attiva la commissione del presidente, con Lazio, Bologna, Roma Cagliari e Genoa. Io non ho fatto accordi con nessuno, non sono io che nomino. Perché questa fretta? Perché magari le persone coinvolte non aspettano. Ci vuole rispetto per queste persone, dobbiamo decidere. Per questo otto società hanno chiesto la convocazione dell’assemblea per le cariche elettive. Poi se vogliamo parlare di stile e di forma, non è che mi sia sembrato molto elegante da parte di Malagò non venire lunedì scorso all’assemblea. Aveva tutto il tempo di partire martedì e sarebbe arrivato in Corea tre giorni prima dell’inizio dei Giochi. Era stato nominato commissario giovedì, non si è fatto nemmeno vedere in Lega. Una mancanza di stile da parte sua...».

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