di Luca Sgarbi
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Corsa a tre
Spesso ci si perde nel tourbillon degli eventi. La testa si riempie di pensieri e interrogativi, eppoi si finisce acercare una soluzione impossibile. E invece, a volte, non è così difficile. A volte sono sempre... i soliti discorsi. 1. La A si gioca tra Pescara, Sassuolo e Toro. Prima, seconda e terza con una gara in meno. Saranno loro a giocarsi la promozione diretta. L'intensità e la feroce pressione alta del Pescara, trascinato da Insigne, Cascione e Immobile. La solidità e l'applicazione neroverde. La continuità granata impreziosita dal talento dei singoli. Chi la spunterà? 2. Chi va ai playoff (da favorito) quest'anno rischia. La terza è sempre finita in serie A. Quasi sempre battendo la quarta in finale. Detta così, una garanzia. Peccato che, se la corsa sarà serrata, le incognite della post-season supereranno i privilegi di una classifica migliore. Se le prime tre-quattro faranno corsa a parte, il vantaggio sarà tutto per le altre, già focalizzate sui playoff. 3. Le ultime non "scelgono" le prime. Gli incroci tra le pericolanti (sotto quota 30 tutte meno il Livorno) e le prime non decideranno la corsa playoff e promozione nel finale: per il Pescara nelle ultime 5 giornate ci saranno Vicenza e Nocerina, per il Sassuolo solo il Crotone, per il Toro Albino e Modena (ma pure Pescara e Padova). 4. Vita dura per le nobili. Sampdoria, Brescia, Bari, Reggina e Livorno: tutte deludenti, tutte alla ricerca di un riscatto. Per gli amaranto di Toscana possibile solo il discorso salvezza. Per le altre quattro in palio (Varese permettendo) un posto playoff: pochino, considerate le premesse. 5. La vittoria alle difese. Toro miglior difesa, Sassuolo secondo, Verona quinto. Chi subisce meno poi vince i campionati. O forse no? Già. va bene la solidità, ma per fortuna che c'è il maestro Zeman a mostrarci un'altra via. Sarà l'eccezione che confermerà la regola? Dura, ma si può fare.
(foto Campo)
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