E l'Europa? Ecco un'altra bella domanda: con le nuove regole, le prime sei della fila (Juve, Milan, Inter, Roma, Napoli e Lazio) vanteranno una "mestolata di zuppa" sempre più grossa e consistente. Il differenzia e il conseguente gap economico con le altre compagini - da qui al 2018 - sarà quindi sempre più evidente e marcato. Immaginando, dunque, un Toro intento ad impostare una campagna acquisti che possa permettere ai granata di giocarsi fattivamente la qualificazione europea per tutto l'arco della stagione, ecco che - senza contare i premi Uefa incassati dagli altri - il club si presenterà ai blocchi di partenza del calciomercato con 18.5 milioni in meno rispetto alla Lazio, 30 e rotti in meno rispetto a Roma e Napoli, addirittura 50.4 milioni in meno rispetto alle milanesi. Disarmante il confronto interno alla città: il derby della Mole, il più antico d'Italia, dalla sponda granata varrà 71 milioni in meno...
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Diritti Tv e Serie B: ecco quanto vale il paracadute in caso di retrocessione
Accordi già messi nero su bianco e solamente da ufficializzare. Per un Torino che a questo punto avrebbe ben più di "un milione di motivi" per recriminare, ma che allo stesso tempo deve guardarsi allo specchio e recitare il mea culpa: se solo la compagine granata fosse riuscita a dare continuità ai risultati sportivi, centrando la qualificazione europea, il gap economico legato ai diritti tv - seppur di poco - sarebbe diminuito e non aumentato.
Scenari futuri, questi, in parte già scritti: me sa davvero si adottasse il metodo di ripartizione inglese, o se peggio - scenario da scongiurare in tutti i modi - il Toro dovesse retrocedere, come cambierebbero gli introiti granata dalle televisioni? Domande cui risponderemo nelle prossime puntate...
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