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Playoff senza padroni
di Luca Sgarbi
Col centocinquantesimo dell'Unità alle porte, m'è venuta con semplicità. Pensare all'Italia prima del Risorgimento, ad un'accozzaglia di stati, regni, repubbliche, ducati e granducati, tutti della stessa pasta, rigorosamente sfilacciati gli uni rispetto agli altri. Ognuno padrone a casa sua, nessun dominatore assoluto. Il Re Sole lo lasciamo ai francesi. Un po' quel che accade nella lotta playoff. Manca il capoccia. Il peso massimo che guardi e pensi "alla fine in serie A ci va lui". Il Toro di De Biasi piuttosto che il Lecce degli 83 punti, senza dimenticare il Livorno di Tavano e Diamanti o il Brescia post 5 maggio di Iachini. Ognuno favorito, favoritissimo a modo suo. Due in A, a far festa, quattro ai playoff dietro alla numero tre che, da regola, va sempre a segno. Cioè al piano di sopra. Ma le consuetudini, lo insegna lo storia, sono fatte per essere smantellate. Mai successo che durino per sempre. E questo potrebbe essere l'anno buono. Novara, Varese, Reggina e una tra Toro, Padova, Livorno ed Empoli, in rigoroso ordine di classifica. Difficile dire chi sarà, se non si vuole attingere alla dietrologia del "tanto alla fine fanno salire Toro o Reggina".
Decideranno gli scontri diretti e se non è democrazia questa... Empoli-Toro, quindi Padova-Livorno per chiudere con Toro-Padova. Scontri che più diretti non si può, direttissimi. Scontri che varranno tanto: un posto nel giro che conta, dove per il momento si trovano già Novara (3) e Varese (4): doseranno le forze o si scanneranno per la testa di serie numero uno? Fossi in loro, sceglierei l'opzione due. Quanto alla Reggina, quasi sicura del posto numero 5, dovrà vincere al Granillo con l'Ascoli (in fase calante, aldilà del pacco dono firmato Siena) per regalarsi una settimana di pausa. La B sbarra le porte domenica 29, il 2 tutti in campo: chiudere il discorso in anticipo può regalare un vantaggio decisivo. Atzori lo sa, se lo è guadagnato vincendo a Bergamo e Grosseto. Beato lui, che non sarà un padrone, ma sta bene. E, per il momento, di padroni non se ne vedono. In fondo, siamo italiani, il compleanno numero 150 è qualcosa di speciale e il playoff 2011 non poteva essere regalo migliore.
(Foto: M. Dreosti)
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