di Luca Sgarbi
gazzanet
Ridateci il boemo (e il sorriso)
"Si deve cercare di mantenere la passione dei tifosi e cercare di giocare per i tifosi. Dare spettacolo. Io penso che non basta vincere 1 a 0 per essere felici e contenti se non si è dato niente alla gente. Penso che la gente debba tornare a casa contenta... Che ha visto qualche cosa e si è divertita". Amen. Il Vangelo di Zdenek Zeman inizia proprio così, con un manifesto della felicità calcistica. Un manifesto lontano anni luce dal pragmatismo da due soldi di ogni giorno. Siena e Atalanta dovevano vincere il campionato e lo vinceranno. Senza aver incantato nessuno. Senza aver generato mai felicità, nonostante tutto. Cosa c'è di bello in una serie di striminziti 1-0 da palla inattiva, mister Colantuono? Contento di aver stracciato la paurosa, brrrr, concorrenza, mister Conte? Se poi abbassiamo il tiro alla zona playoff, il quadro è emblematico. A Varese la felicità è una classifica, a Novara un ricordo neanche troppo sbiadito di un girone d'andata fuori dagli schemi, cioè spettacolare. Scendendo ancora, passando a chi i playoff non è riuscito ancora a garantirseli (il famosissimo "Club dei ciapa-no"), qualcuno mi indichi il prototipo di tifoso soddisfatto: il granata? Il reggino? Il pescarese? Il livornese? No comment. Alla fine di tutto lo schemino è semplice. Si vive per essere felici. Si va allo stadio per essere felici. Per divertirsi. Il gol è divertimento. Il gol è amico. E il Maestro Zdenek Zeman, il nostro Panda da salvare che può piacere o meno, di gol, in questa stagione, ne ha generati 124 in 32 partite col suo Foggia. 67 a favore. 57 nella sua porta. Media 3.88. Per capirci, la media di LegaPro è 2.13 (Foggia escluso), quella di B 2.15. Ovvero, il gol come nemico. Stadi inadeguati più anti-calcio uguale disaffezione. Sarà poco vincente? Vittoria uguale calcio speculativo? Può essere. Ma in un calcio dove vincono in pochi e nessuno si diverte, il semplice fatto di divertirsi ti mette avanti a molti. Direi a tutti. Perchè una bella classifica serve a regalare un sorriso, ma una bella partita ne regala molti di più.
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