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gazzanet
di Luca Sgarbi
Con le mani aveva regalato un sogno alla gente granata, mettendo un mattone decisivo nella A del Toro firmato Gianni De Biasi. Ora, che un altro Toro - profondamente diverso – sta costruendo il suo sogno, Massimo Taibi osserva tutto da lontano. Osserva e spera, visto che il suo sogno è fare il direttore sportivo ad alto livello. “Magari a Bergamo o Torino”, disse qualche tempo fa.
Intanto, visto che a lui nessuno ha mai regalato nulla, ha cominciato con la gavetta: prima coi reggiani della Rubierese (nella promozione emiliana), ora a Montebelluna (serie D). Lontano da Torino, ma vicino nel pensiero: “Seguo la serie B e sono contento per il Toro – dice ai nostri microfoni – Cairo ha finalmente fatto la scelta giusta: si è tolto spazio per dare più poteri al direttore Petrachi, uno che sa lavorare bene”.
Toro primo in classifica grazie soprattutto a due uomini: “Uno è Nando Coppola, che conosco bene. Gran portiere, sul primo posto c’è il suo marchio. Il pubblico mormorava e contestava all’inizio, è normale. Nando coi piedi ci sa fare ma è un portiere. E' con le mani che deve lavorare bene e lo sta facendo”. L’altro uomo fondamentale è Rolando Bianchi: “Altro ragazzo che conosco. Importante aver recuperato il rapporto con lui. In B è un lusso. Il Toro non ha segnato molto, ma i suoi gol sono tutti decisivi”.
E Ventura? “E’ bravo e stimato. Ma rispetto ad altri, a Torino ha avuto la fortuna di poter costruire la squadra in estate, subentrare è difficile”. Quanto al campionato, Taibi toglie un’avversaria scomoda (sulla carta), la Sampdoria: “Le avversarie saranno Sassuolo, Padova e Pescara. Sabato vedo il Padova favorito, soprattutto per il fatto di giocare all’Euganeo”.
Torino, cara Torino: “Rispetto a quando c’ero io credo non sia cambiato nulla. Ambiente sempre esigente, bello e caldo. Un piacere averci giocato..." E magari, chissà, pure tornarci come dirigente...
(foto M. Dreosti)
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