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gazzanet
A volte in una partita si possono creare mille occasioni da gol, poi ci sono i pali, le traverse e la bravura del portiere avversario che ti impedisco di fare più gol per conquistare la vittoria. Questo é quello che é successo al Toro ieri contro l' Udinese allenata da Delneri. Ma questo Torino meritava la vittoria proprio per tutte le possibilità che ha avuto nell'arrivare a fare più gol dell' avversario nonostante avesse preso due sberle in faccia senza rendersene conto. Sotto di due marcature, il carattere e la voglia di non perdere ha dato ai ragazzi di Mihajlovic la scossa per riprendere in mano la partita, pareggiarla e sfiorando una vittoria che ci sarebbe potuta stare. Il terzo gol granata in realtà c'è stato con Belotti ma per un inezia millimetrica é stato fischiato un fuorigioco forse inesistente. Peccato, anche perché nel secondo tempo il Toro ha giocato a senso unico con la partita che si é svolta a una porta sola: quella dell' Udinese.
Discorso diverso invece per la riflessione che va fatta: questa squadra ha grandi potenzialità di reazione quando va sotto di uno o due gol - mettendo sotto chiunque - mentre, quando il gioco impatta su un equilibrio e sulla staticità, non riesce a dare forza alla sua partita. Un Toro dai due volti, quello che non riesce a imprimere la sua impronta e la sua identità alla partita e quello invece reattivo e combattivo quando si deve reagire a tutti costi. Se i granata hanno questa forza dentro perché non la mostrano in campo sin dall'inizio? Davvero inspiegabile ed é un peccato.
A di al di ciò Belotti é stato imperioso e nel primo tempo in alcune accelerazioni solitarie si é trovato a combattere da solo contro 6 difensori, con i resto dei suoi compagni che al posto di supportarlo rimanevano arretrati senza seguirlo con il risultato di aver fatto compiere al " Gallo" uno sforzo inutile. Questo é un dato su cui Mihajilovic dovrà lavorare. La squadra é poi andata meglio nel secondo tempo quando l'allenatore granata - già sotto di due gol - ha avuto il coraggio di giocarsi il tutto per tutto mettendo in campo 5 attaccanti, dando le chiavi del centrocampo al solo Acquah e ma facendo indietreggiare e accentrare Ljajic nel ruolo di regista offensivo.
Ottima poi la prestazione di Baselli, giocatore tuttofare a centrocampo, lontano parente di quel mediano che nella prima fase del campionato sembrava essere un pesce fuor d'acqua. Sicuramente la palma del migliore in campo va data ad un eroico Moretti , capace di timbrare la rete che ha dato vita alle speranze granata oltre a essere stato vero baluardo della retroguardia. Ancora una volta Iturbe é sembrato fuori dagli schemi di gioco, tanto fumo e poco arrosto. Anche quando il paraguayano é sembrato mettere il turbo con una bella serpentina é andato poi a concludere nel nulla la sua azione. Per adesso il giocatore non é soltanto un lontano parente di quello ammirato a Verona ma non é nemmeno un giocatore che può vivere in modo sufficiente la Serie A. Nonostante le sue qualità siano indiscusse, fino a quando si può e si deve aspettare un giocatore che il prossimo anno non sarà riscattato dal Toro? Male invece Rossettini: sua la colpa gol di Jankto, lasciato libero di avanzare in spazi enormi senza alcun contrasto. Buona poi la partita dei due esterni Zappacosta - capace ci mandare perfetti cross in area avversaria - e Molinaro, ormai pienamente recuperato e bravo a tamponare le avanzate avversarie sula sua fascia come ottimo in fase propositiva. Alla fine di tutto la partita é stata emozionante e divertente. É vero é mancata la vittoria ma il gioco del calcio é stato onorato.
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