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Allievi, Torino – Juventus: una storia di derby da ripercorrere (Parte II)
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2013/2014 – Annus horribilis dei derby
Nella seconda stagione di Bava alla guida del vivaio granata, tra gli Allievi Nazionali arrivano i classe ’97, e cambia ancora una volta allenatore, con Andrea Menghini “promosso” dai Giovanissimi, e Roberto Fogli chiamato a guidare la Berretti, con cui vincerà il titolo di Campione d’Italia. I derby, nonostante una rosa di qualità per il Toro, però, finiscono entrambi male: la leva ’97 bianconera è altamente competitiva, e riesce a prevalere in entrambe le occasioni.
Il primo derby si gioca in casa bianconera: è il 20 novembre 2013 e a Vinovo i granata schierano una formazione con numerosi ragazzi ancora a disposizione del Torino. Giocano titolari i ‘98 Kouakou e Rivoira (oggi in Berretti ma già nel giro della Primavera), oltre a Edera e Zenuni, mentre nella ripresa trovano spazio anche Origlio e Candellone. Le cose, però, si mettono subito male: la Juve passa dopo appena 2’ con Udoh e lo stesso attaccante bianconero raddoppia al 5’, facendo vivere ai ragazzi di Menghini un avvio da incubo. La formazione granata prova a reagire, ma c’è poco da fare: al 13’ della ripresa una punizione magistrale di Pellini si insacca e fissa il risultato su un netto 3-0 in favore dei bianconeri.
In una stagione decisamente più favorevole alla Juventus, che arriverà poi a sfiorare lo Scudetto di categoria, anche la stracittadina di ritorno va alla formazione di Della Morte: è il 9 marzo 2014 e a Grugliasco il Toro si fa superare di misura, trafitto ancora una volta da Udoh, che riesce a superare i difensori granata Auriletto (sottoleva classe ’98, oggi titolarissimo in Primavera) e Benassi sugli sviluppi di un calcio di punizione, insaccando con un potente destro diagonale. Edera prova a illuminare, ma il goal del pari, sfiorato col mancino su calcio di punizione, non arriva. L’occasione più clamorosa però è al 30’ della ripresa per il subentrato Candellone, che si fa ipnotizzare a tu per tu con Audero, e non riesce a infilare la rete del pari. Nel finale, parole di Fair Play per Della Morte, che non dimentica il suo passato granata nonostante l’avventura sulla panchina bianconera: “Per me il Toro è sempre qualcosa di speciale”.
Dopo il derby, i granata inanelleranno una lunga serie di risultati positivi e agganceranno la zona play-off, conquistandosi gli spareggi contro il Chievo Verona, beffati soltanto ai calci di rigore. Pochi giorni dopo, analoga sorte toccherà ai “fratelli grandi” della Primavera, in finalissima Scudetto proprio contro i clivensi.
2014/2015 – Testa alta all’andata, gioia al ritorno.
La stagione 2014/2015 è quella delle conferme per gli Allievi Nazionali del Torino, la cui leva piena è costituita dai ’98.Menghini ritrova il gruppo con cui aveva vinto il Girone di campionato tra i Giovanissimi nel 2012/2013, con molti giocatori che già erano stati protagonisti sottoleva nella stagione precedente. La formazione titolare è composta per 8/11 di ragazzi che giocano insieme fin dai Pulcini, e l’intesa di squadra si nota, soprattutto nel girone di ritorno.
Il derby di andata arriva il 30 novembre in casa bianconera, sotto il diluvio al “Chisola” di Vinovo: la Juve, nel frattempo affidata a Felice Tufano, è partita alla grande e ha già 11 punti di vantaggio sui granata, ma la formazione messa in campo dal “Mengo” è agguerrita. Tra i titolari, tanti ragazzi oggi protagonisti in Primavera, su tutti il difensore centrale Auriletto, ormai elemento chiave della formazione di Longo. Accanto a lui, il compagno di reparto Rivoira, capitano oggi della Berretti di Migliaccio. In campo anche De Luca, che oggi di quella formazione è capocannoniere, e Tobaldo, attaccante giunto in granata dalle ceneri del Padova, così come Zaccagno, che abbiamo visto in campo pochi giorni fa anche nei minuti finali della sfida di Youth League contro il Middlesbrough.
Il Derby, però, si mette subito male per il Torino: dopo 6’ Manicone di testa fa 1-0, battendo Cucchietti, su ottimo assist di Arras (oggi prestato dalla Juve alla Primavera del Cagliari, di cui è un protagonista assoluto). Il Toro reagisce, frenato dalla sfortuna, cogliendo al 28’ una traversa con Tobaldo su sponda perfetta di Rossetti, ma sono i padroni di casa a provare a chiuderla al 37’: Cucchietti dice di no con un gran balzo al colpo di testa di Manicone, ma sulla respinta va Morselli che insacca la rete del 2-0.
Nella ripresa, però, è un altro Toro: oltre alla sfortuna, però, ci si mette anche un arbitraggio dagli amplissimi margini di discutibilità. Ad Auriletto viene annullata una rete per un fuorigioco che dalla tribuna nessuno scorge, ma a riaprire la partita ci pensa Rossetti, migliore in campo tra i granata, che si tuffa in mischia e di testa insacca la rete del 2-1. Nel momento di maggior pressione dei ragazzi di Menghini, però, ecco la beffa: è il 34’ della ripresa quando Muratore, oggi assoluto protagonista nella Primavera bianconera, stacca su calcio d’angolo e insacca la rete del definitivo 3-1.
Da Vinovo, però, il Torino esce a testa alta, nonostante la sconfitta, ed avvia un girone di ritorno nel quale stravolgerà ogni pronostico, arrivando alla stracittadina successiva reduce da 12 risultati utili consecutivi. Il 12 aprile 2015 si gioca a Grugliasco, di fronte a una tribuna stracolma: la formazione granata è pressoché identica all'andata, ma è tornato il regista Celestri, vero ispiratore della manovra dei ragazzi di Menghini. Per l’occasione, i bianconeri schierano dal 1’ il gioiello Kean, definito “il nuovo Balotelli”, classe 2000 ma semplicemente senza rivali tra i coetanei, già in più occasioni decisivo anche tra i più grandi. Vengono richiamati alla base bianconera anche quei giocatori come Coccolo (fratello minore dell’altro Coccolo, il centrocampista classe ’94 di cui parliamo nella puntata precedente, che invece è cresciuto in granata) e Muratore già stabilmente aggregati alla Primavera.
Contro il ciclone Toro, però, stavolta non c’è niente da fare: i ragazzi di Menghini hanno una marcia in più e al 19’ sbloccano il risultato. Pennellata di Celestri da calcio d’angolo, stacco di Tobaldo e pallone in rete per l'1-0 che batte Del Favero. La Juve, però, reagisce, e trova il pareggio al 36’ con un diagonale di Monteleone dal limite dell’area, sul quale né la difesa, né il portierone granata Cucchietti si dimostrano impeccabili. Si tratta, però, di un piccolo incidente di percorso, perché dopo l’intervallo il Toro gestisce bene la manovra e si tuffa alla ricerca del vantaggio: la rete meritata arriva al 31’, con il solito Celestri che la piazza da calcio di punizione e Rivoira che stacca imperioso in mischia, insaccando la rete del definitivo 2-1.
Un risultato, questo, che spalancherà al Torino le porte della vittoria del girone e condannerà, di fatto, la Juventus, in avvio di campionato considerata la formazione assolutamente favorita, alle forche caudine dei play-off, dai quali i bianconeri usciranno malamente, senza neppure raggiungere la Final Eight. Tra le otto grandi, invece, il Toro ci andrà di diritto, anche se non riuscirà a raggiungere la finalissima… Ma questa, ovviamente, è un’altra storia, che vi racconteremo in un’altra occasione.
Ora siamo pronti per gustarci questo ennesimo derby: il #ToroDelFuturo scende in campo domenica 29 novembre. L’appuntamento è per le 15 a Grugliasco: stavolta saranno i classe ’99 a raccogliere l’eredità dei fratelli più grandi… Per provare a tingere ancora una volta la stracittadina di granata.
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