Un passo: questo manca alla Berretti del Torino per ottenere il titolo di Campione d'Italia della categoria. L'ultimo, decisivo scoglio è rappresentato dal Sassuolo, contro cui domani i granata giocheranno la finale per il titolo. Sarebbe il primo per gli emiliani, sarebbe l'undicesimo per il Toro - record, che peraltro già sosta sotto la Mole.
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Berretti Torino, ecco la finale: contro il Sassuolo senza aiuti e con la forza del gruppo
Rispetto agli scorsi anni, in cui è stata l'Inter ad imporsi per due volte sulla squadra granata, novità nella struttura della finale: addio al doppio turno di andata e ritorno, ok alla gara secca, da giocarsi in campo neutro in quel di Città Sant'Angelo, in provincia di Pescara. La sede è stata scelta come teatro anche della finale tra le società di Serie C (Livorno-Feralpisalò), ma purtroppo priverà le due squadre - soprattutto i granata, che da sempre hanno un folto seguito anche nelle gare giovanili - dell'apporto dei tifosi, visti i molti chilometri da coprire per seguire l'evento dal vivo. Non resterà che fare affidamento soltanto sulle proprie forze.
E quelle del Torino sono sane e robuste: tutti a disposizione di mister Fogli per la partita più importante della stagione, ad eccezione dell'attaccante Virardi. Con una scelta precisa: nessun aiuto dai classe 2000 della Primavera, per valorizzare un gruppo arrivato fino a qui sconfiggendo l'Inter 4-0 all'andata e 3-2 al ritorno.
Una scelta non condivisa dal Sassuolo, che invece chiama i rinforzi dalla categoria superiore, come già accaduto nelle semifinali vinte contro l'Atalanta. Raspadori, Aurelio, Pilati, Ghion, Montanari: questi i 2000 della Primavera richiamati dai neroverdi, che puntano tutto su quello che sarebbe il primo, storico successo. Dall'altra parte, Fogli e lo staff scommettono sulla coesione e la voglia di rendere grande una stagione partita da lontano. Vincere così sarebbe ancora più bello.
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