Prosegue il nostro viaggio alla scoperta dei protagonisti della Scuola Calcio del Torino, un settore spesso lontano dai riflettori ma che, in realtà, rappresenta la vera forza del settore giovanile granata, se si considera che, tuttora, i più importanti protagonisti della cavalcata della Primavera di Moreno Longo sono passati attraverso queste categorie.
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Capriolo: “Ai ragazzi trasmetto il Cuore Toro”
CAPRIOLO, OTTO ANNI DI TORO - Una delle più importanti, l'ultima di Scuola Calcio vera e propria, è quella degli Esordienti classe 2001, guidata da mister Massimo Capriolo, che ci racconta la sua esperienza: "Sono al Torino ormai da otto anni: sono entrato, all'inizio, come secondo di Alessandro Spugna allenando il gruppo dei '96, poi ho lavorato coi '99 e da lì Silvano Benedetti ha iniziato a darmi fiducia assegnandomi dei gruppi, fino a quest'anno, in cui sto lavorando con gli Esordienti 2001, che giocano, sotto leva, il campionato dei Giovanissimi Sperimentali. Sono, inoltre, responsabile del punto Toro della Scuola Calcio "Piccoli amici" al Vanchiglia, ed inoltre mi occupo dei camp estivi, sempre al Vanchiglia ma anche a Maen, in Val d'Aosta, da Don Aldo Rabino. Sono laureato all'Isef e ho il patentino da allenatore, e in più adesso faccio anche da secondo a mister Roberto Fogli in Berretti".
VALORE AGGIUNTO? LA QUALITA' - Otto anni di lavoro in granata, quanto basta per spiegarci quale sia il valore aggiunto di questo club in termini di qualità, sia dei ragazzi, sia degli addetti ai lavori: "Ovviamente, in questi anni di ragazzi ne ho visti tanti, ed abbiamo sempre avuto una buona qualità. Qui c'è sempre stato dell'ottimo materiale umano, sia per quanto riguarda i giocatori, sia per quanto riguarda gli istruttori. Il nostro punto di forza sta nella qualità, oltre che dei ragazzi, anche degli istruttori, fattore che, nella Scuola Calcio, fa la differenza. Senza trascurare la grande selezione dei ragazzi che compie Silvano Benedetti, che, da questo punto di vista, è decisamente in gamba. Qui si lavora bene, nonostante tutto".
UN GRUPPO DAL CUORE TORO - Un gruppo, quello dei 2001, che si è già tolto qualche soddisfazione, stravincendo il proprio campionato, con cinque punti di vantaggio sul Novara ed addirittura 13 sulla Juventus: "Il mio gruppo è, forse, ancora più di carattere che di qualità. E' presto per dire dove arriveranno questi ragazzi, ma posso dire che, dal punto di vista caratteriale, si rispecchiano molto in me: è un gruppo caldo, con buona qualità, ma con grossi attributi. Io li ho da due anni e li conosco bene, mi sento veramente in sintonia e con loro, ormai, viaggiamo bene. Giusto per fare un esempio, è da aprile dello scorso anno che non perdiamo una partita con una professionista, abbiamo vinto il prestigioso Torneo di San Pellegrino lo scorso mese di settembre, battendo Inter, Milan, e tutte le grandi squadre che abbiamo trovato sulla nostra squadra. E' un buon gruppo, anche se, valutando le qualità dei singoli, forse squadre come Milan, Inter e Atalanta hanno qualcosa di più. Ma contro di noi, è dura vincere... Abbiamo il "Cuore Toro", quella è una cosa che credo di essere riuscito a trasmettere ai ragazzi".
IL SOGNO? UNA SEDE UNICA - Se si è fatto già tanto, a livello di Scuola Calcio, quale sarebbe la vera ciliegina sulla torta per il definitivo salto di qualità? "L'ideale sarebbe quello di stare tutti insieme. Vi faccio un esempio: io lavoro in un posto con la Berretti, poi devo correre al Robaldo dove lavoro con i miei, ma è importante soprattutto per i ragazzi. Immagina quanto varrebbe per un ragazzo dei miei allenarsi insieme a quelli più grandi, magari addirittura la Primavera. I più giovani avrebbero un esempio costante, un parametro, e ne trarrebbero solo vantaggi. Si creerebbe una grande famiglia, che è quello che, secondo me, deve essere il Toro. E' questa l'unica cosa che ci manca, ma si sta lavorando per migliorare anche questo. Noi comunque andiamo avanti con la massima professionalità, cercando di far crescere il più possibile i ragazzi che abbiamo".
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