Al termine di una partita che definire "strana" sarebbe eufemistico, il Genoa trova il pass per i quarti di finale, battendo per 0-1 i granata di Moreno Longo: nella ripresa, però, la visibilità era ridotta a zero, e non c'erano le condizioni per giocare a calcio. Il Torino, dunque, rimane con l'amaro in bocca per non essere riuscito a centrare il passaggio del turno, dove avrebbe incontrato la Juventus di Fabio Grosso.
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Coppa Italia Primavera / Torino-Genoa 0-1: così non si può giocare a calcio
Il Toro, che ritrova Osei in mezzo al campo e schiera Candellone come punta centrale al fianco di Bortoluz, ha la prima occasione al 4’, con un tiro di Berardi deviato di testa da Bortoluz; palla alta di poco. E’ l’esterno di San Marino il più vivace in avvio: ci prova con un diagonale destro parato, e poi con un paio di traversoni. Zaccagno rimedia un calcio da Embalò durante un’uscita bassa, ma si rimette e resta in campo. Poi il Genoa prende campo: al 21’ Chicchiarelli si coordina benissimo col sinistro e fa partire un diagonale che sfila a lato di pochissimo. Risponde il Torino da par suo: sugli sviluppi di un corner Candellone si impossessa con prepotenza del pallone e scarica il sinistro all’incrocio dei pali.
Dopo questo batti-e-ribatti, diminuiscono le emozioni. Il Torino fa la partita e al solito cerca costantemente contributi dalle fasce, con le coppie di esterni che cercano di produrre cross in serie. Su un calcio d’angolo ci prova ancora Berardi: sinistro a botta sicura, murato in corner. Poi, a pochi minuti dall’intervallo, il fattaccio: un mancato aggancio di Mantovani, che era l’ultimo uomo, manda in porta il fantasista rossoblù Chicchiarelli, che non sbaglia davanti a Zaccagno. Il Genoa passa al secondo tiro in porta. Si va così all’intervallo sul vantaggio per gli ospiti, e i granata sanno che dovranno giocarsi tutte le carte a disposizione nella ripresa.
Parte la ripresa e cala la nebbia a complicare ulteriormente le cose per i granata. La partita resta tirata, il Genoa non arretra e i granata sono in difficoltà nel costruire gioco, avendo concrete difficoltà di visibità. Longo tira fuori Bortoluz e per affidarsi all’estro di Gjuci. Entra poi anche Zenuni, al posto di Segre, per cercare di spostare in avanti il baricentro della squadra. Una grande occasione ce l’ha l’attaccante albanese, ma sbuccia malamente il pallone al momento buono. L’arbitro, Sozza di Seregno, sceglie di portare avanti la partita fino alla fine, nonostante le condizioni di gioco siano davvero difficili (dalla tribuna si fa fatica a vedere dove sia la palla). Negli ultimi minuti ci prova il Torino, creando qualche mischia in area genoana; poi Zaccagno deve evitare il raddoppio con un intervento da libero.
Finisce così 1-0, senza altre grandi occasioni per il Torino di salvare l'esito della partita. I granata salutano la Coppa Italia Primavera in un pomeriggio davvero sfortunato: ma in queste condizioni era davvero difficile giocare a calcio, figurarsi rimontare una partita.
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