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Sedici anni dopo l'ultima volta, quando in Primavera c'era ancora un certo Fabio Quagliarella, il Torino torna a giocare una finale di Coppa Italia. Ce l'ha fatta al termine di una battaglia con la Roma vinta meritatamente, grazie ai gol delle sue punte di diamante: Millico e Butic spediscono i granata all'ultimo atto della competizione, dopo un primo tempo sofferto e una ripresa dominata ma non chiusa, fino al triplice fischio. Ora, tra una settimana occhi puntati su Atalanta-Milan: di lì uscirà il nome della seconda finalista, dopo il 2-0 rossonero all'andata.
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Per l'occasione, Coppitelli schiera in campo la formazione titolare, con il tridente formato da Rauti, Butic e Millico che dal 2018 è diventato il reparto avanzato fisso della formazione granata per le occasione che contano. E questa conta di certo: tanto che De Rossi, dall'altra parte, richiama in Primavera il talento Mirko Antonucci - la scorsa settimana assente perché a Genova contro la Sampdoria in prima squadra.
La partita era attesa equilibrata e vibrante, e rispetta appieno le aspettative: i granata provano a fare la partita, rischiando qualcosa in fase di impostazione e regalando così le migliori occasioni ai giallorossi, che passano però in contropiede, con un combinazione tra Celar e Riccardi che porta in vantaggio la Roma. D'Alena e compagni perdono certezze: il centrocampo fatica sia a raccordare sia ad essere efficace sulle seconde palle, come invece accaduto all'andata. Nel momento più difficile, Kone si rivitalizza portando il pallone per 50 metri prima di pescare in area Millico, che trova un mancino sporco in grado di beffare Romagnoli.
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Nella ripresa Coppitelli costruisce un Toro diverso, che si compatta e sceglie di rischiare di di meno. La mossa funziona: il possesso della Roma è sterile e i granata si fanno pericolosi su palla da fermo, passando al 10': palla tagliata magnificamente da Millico per la testa di Buongiorno, che appoggia a Butic in mezzo all'area. Il croato non può sbagliare, sebbene Romagnoli sfiori il miracolo. Il Toro torna così padrone del match, gli spazi si aprono e dieci giri di lancette dopo ancora Butic fa gridare al miracolo quando trova la linea di fondo dopo 50 metri palla al piede e poi prova a beffare Romagnoli sotto le gambe. Non è l'unica occasione dei granata, che peccano soltanto di cinismo nell'uccidere la partita. Invece i ragazzi di Coppitelli non riescono ad evitare la sofferenza finale. Ma quanto ne è dolce il frutto. Il Torino, per la prima volta da Quagliarella, è in finale di Coppa Italia.
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