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Derby Primavera, parla Longo: “Gara a sé. La scuola-Toro può darti qualcosa in più”

Longo Middlesbrough-Torino
Verso Torino-Juventus / Il tecnico alla vigilia del match: "Mi auguro che vinca chi più se lo è meritato sul campo"
Redazione Toro News

Domani altro big match per la Primavera di Moreno Longo, reduce dal pari in trasferta contro la Fiorentina nella prima giornata, anzi. La gara di cartello tra le gare di cartello: il derby contro la Juventus. In vista della baby-stracittadina torinese, è intervenuto il tecnico campione d'Italia, attraverso la Tv ufficiale del club.

Il tecnico inizia commentando questo avvio di campionato, non certo favorito dal calendario: "Quello che commentiamo è un calendario che certamente non ci aspettavamo e che certamente poteva essere più agevole. Fiorentina, Juve e Spezia, assieme a noi formano le prime quattro classificate dello scorso campionato. Ancora oggi parliamo di squadre molto competitive e a noi toccherà affrontarle subito, però si parte dalla filosofia che prima o poi le avversarie le becchi tutte. E noi, che vogliamo ritagliarci un ruolo da protagonisti nel girone, non possiamo farci influenzare né dai nomi degli avversari, né dal calendario. Il gruppo è rinnovato, come capitano quasi ogni anno, è un cambio fisiologico e i nuovi si stanno inserendo alla grande. Servirà ancora un po' di tempo, ma siamo sulla strada giusta".

Quindi il derby, undici volti nuovi dalla sponda granata, solo due dall'altro lato: "Direi che il derby è una gara a sé, dove può capitare di tutto. L'aspetto emozionale farà la differenza. Quanto può incidere la scuola Toro? Il senso d'appartenenza che ti dà aver fatto tutta la trafila nelle giovanili, può darti qualcosa in più in un derby ma non solo. Ti dà qualcosa in più durante tutto il campionato e in senso più ampio in tutta la carriera se non addirittura nella vita. Mi auguro che la sfida con la Juve sia una gara spettacolare, che diverta anche il pubblico. Una partita dove le due squadre possano darsi battaglia con lo scopo di vincere. É difficile parlare di estremi tatticismi, perché i giovani tendono ad andare sempre a 100 all'ora, quindi grande intensità. Non è come la Serie A dove i giocatori sono abituati a gestire la tattica e le forze durante le tante fasi del match".

Un messaggio finale: "Come sempre spero vinca il migliore, ossia quello che ha dimostrato sul campo di meritare i tre punti".

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