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Derby Primavera: una partita nata male

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I nostri ragazzi della Primavera, diciamolo subito, non hanno incantato nel derby giocato questo sabato contro la Juventus ma avrebbero meritato almeno il pareggio. SUBITO IN SALITA - A vedere i nostri ragazzi entrare in campo...
Pietro Ghirardell

I nostri ragazzi della Primavera, diciamolo subito, non hanno incantato nel derby giocato questo sabato contro la Juventus ma avrebbero meritato almeno il pareggio.   SUBITO IN SALITA - A vedere i nostri ragazzi entrare in campo prima dell’inizio della gara glielo leggevi negli occhi la tensione che avevano in corpo e la concentrazione per cercare di fare bene nella stracittadina contro la Juventus. Il gol subito a freddo certamente ha cambiato e di molto le carte in tavola ed i ragazzi, che già sentivano la partita, ci hanno messo un po’ prima di riprendersi. Il gol è stata un’autentica ingenuità soprattutto perché si è permesso a Hromadadi fare 40 metri palla al piede prima di crossare la palla per il gol di Beltrame (forse anche di mano). Quel tipo di cross sono il peggio che può capitare ad una difesa presa in contropiede ed abbiamo immediatamente pagato dazio. A quel punto tutte le scelte tattiche di Mister Longo sono andate a farsi benedire, compresa la collocazione di Barbosa a terzino destro che, come dallo stesso Mister sottolineato a fine gara, aveva il fine di limitare le discese di Mattiello e aiutare la manovra offensiva in appoggio a centrocampisti ed attaccanti. Era difficile trovare spazi nella difesa ad oltranza della Juve ed anzi i ragazzi sono stati fin troppo bravi a limitare i contropiede degli avversari. Col senno di poi si sarebbe potuto tentare, nel corso della partita, di spostare Barbosa un po’ più in avanti per aiutare di più il gioco d’attacco, visto e considerato che Mister Baroni lo aveva limitato nelle sue propensioni offensive con doppia marcatura a ripetizione appena toccava palla.Va detto anche che non è vero che la Juventus non sia una buona squadra, tutt’altro. Anche se priva di alcuni giocatori titolari in grado di fare la differenza, ha messo in campo diversi ragazzi che sono costati fior di milioni di euro alla società e che erano stati seguiti da tantissime altre squadre di primissimo livello. Se il Toro, sul piano del gioco, è stato superiore è perché Mister Longo ha saputo dargli organizzazione e perché la società, sia pur con possibilità economiche inferiori, ha lavorato bene nella selezione e formazione di questi ragazzi.A centrocampo abbiamo purtroppo denotato una non eccelsaqualità nella costruzione del gioco, sia pure con tutte le premesse fatte circa l’atteggiamento della Juventus dopo il gol del vantaggio. Gatto e Diarra sono stati più bravi in fase di interdizione che in fase di proposizione mentre Cibrario, giocatore tecnico ma ben marcato, ha fatto molta fatica a “far girare” la squadra. In generale non è piaciuto il giro palla sterile, soprattutto nel primo tempo, improduttivo e senza mai liberare attaccanti come Diop al tiro. Aramu è sempre stato pericoloso sui calci piazzati ma non è mai riuscito a saltare l’uomo e su questo punto questo ragazzo, predestinato e dal sinistro micidiale, deve maturare ancora tanto. Proprio su Diop vale la pena dire che non è facile per lui (come non lo sarebbe per nessuno) allenarsi tutta lasettimana con la prima squadra e poi scendere a giocare con la Primavera al sabato, sia perché a volte potrebbe non avere le giuste motivazioni (e questo non è stato certamente il caso di sabato contro la Juventus), sia perché non riesce ad amalgamarsi bene con il resto dei compagni di squadra senza allenarsi quotidianamente con loro. Ciò nondimeno, sia pur senza eccellere, nelle poche palle giocabili che ha avuto a disposizione si è sempre fatto trovare pronto e, alla fin fine, al di là delle temibilissimepunizioni di Aramu, è risultato ancora una volta il più pericoloso.Averne di attaccanti così che la buttano dentro tutte le volte (o quasi tutte) che giocano, anche quando poco serviti dai compagni.   LA FORTUNA CON LA MAGLIA BIANCONERA - Certo che colpire tre pali e non riuscire a portare a casa neancheun pareggio vuol dire anche molta sfortuna; lo stesso Mister Baroni a fine partita l’ha onestamente riconosciuto che ai suoi gli è andata veramente di lusso perché la partita l’ha fatta il Toro e solo il Toro. Sotto questo profilo bisogna dare a Mister Longo ed ai ragazzi il merito di aver finalmente invertito la storia di questi ultimi anni di derby; per la prima volta da diversi anni il Toro ha schiacciato la Juventus (in casa sua) nella propria area e, pur senza molta lucidità, se non fosse stato per quei maledetti tre pali staremmo a parlare di una partita diversa. La mentalità che sta dando Mister Longo alla squadra è quella giusta, comandare il gioco e cercare di avere sempre il pallone tra i piedi dei propri giocatori anziché degli avversari. Oggi è mancata la lucidità e un po’ la qualità dei singoli ma è sicuro che, con questo atteggiamento, prima o poi i risultati arriveranno; l’importante è che i ragazzi non si scoraggino e reagiscano velocemente, anche perché sabato prossimo c’è un altro impegno probante, quello contro l’arrembante Genoa in casa dei grifoni. I ragazzi devono essere consapevoli della propria forza e non scoraggiarsi per una partita nata male.Per certi versi questa Primavera assomiglia alla Prima Squadra, ovvero difesa ben organizzata ma difficoltà nella realizzazione e, a pensarci bene, la partita contro la Juventus ha ricordato Torino-Udinese di qualche settimana fa dove il Toro dominò sul piano del gioco gli avversari che quasi quasi sbancano Torino all’ultimo minuto sull’unica disattenzione della retroguardia. Speriamo che sia per la Primavera che per la Prima Squadra la fortuna torni presto a restituirgli quello che gli ha proditoriamente tolto.   GRANDE PERSONALITA' DI PARIGINI -  Raramente si sono visti ragazzi dell’età di Parigini che, in un derby con la Juventus, entrano a 20 minuti dalla fine e riescono a fare la differenza come l’ha fatta lui. Soprattutto a livello di settore giovanile la differenza di età pesa ed è stato veramente impressionante come questo ragazzino, dal futuro assicurato e dalla grande personalità, abbia cambiato il corso della partita e fatto tremare la retroguardia della Juventus. La mossa di Mister Longo è stata sicuramente azzeccata, forse tardiva, ed ha dimostrato ancora una volta che non sempre conta l’età anagrafica stampata sulla carta d’identità se non la personalità e la qualità dei giocatori (spunto quest’ultimo che sarebbe interessante prendesse in considerazione anche il bravo Mister Ventura).Guardando i risultati alternanti degli Allievi Nazionali si capiscequanto manchi questo ragazzo a Mister Fogli e quanto fortunato sia Mister Longo ad averlo a disposizione e lo sarà soprattutto in futuro quando gli darà maggior spazio, soprattutto nelle occasioni in cui Diop sarà convocato in Prima Squadra. Oltretutto la squadra di Longo, in questo inizio di campionato, ha dimostrato di avere qualche difficoltà di realizzazione e questo giovane calciatore, veloce e bravo  tecnicamente, pare avere il DNA del gol nel sangue.      CONTRIBUTO DELLA PRIMA SQUADRA - Santana ha disputato una buona partita ed è stato uno dei pochissimi giocatori che negli ultimi due anni è sceso dalla Prima Squadra per giocare con la Primavera e si sia distinto per abnegazione e disponibilità ad aiutare i ragazzi più giovani. Ovviamente da queste considerazioni vanno esclusi calciatori come Diop, Barbosa o Alfred Gomis che, benché aggregati alla Prima Squadra, sono ancora pienamente in età per giocare con la Primavera. E’ piaciuto lo spirito di sacrificio dell’argentino ed è stata veramente clamorosa la traversa che ha colpito sul finire di primo tempo, veramente un peccato perché avrebbe meritato il gol.E’ arrivato però il momento di fare una riflessione più generale sull’utilizzo dei giocatori della Prima Squadra con la Primavera. Fino all’anno scorso i fuori quota potevano essere due, da quest’anno solo uno. Lo spirito della regola è stato molte volte mal interpretato ed è forse bene fare chiarezza. La possibilità di schierare il fuori quota ha come ratio quella di permettere a giocatori che vengono da periodi di infortunio di recuperare (come nel caso di Santana in questo fine settimana), non ce ne sono altre di interpretazioni. Spiace doverlo constatare ma negli ultimi due anni il Toro (molto più di tutte le altre squadre professionistiche)ha molto “abusato” di questa regola. Sono stati tantissimi i giocatori che, per ragioni diverse da quell’esposta (calciatori in esubero, fuori rosa, ecc.), sono stati mandati a giocare con la Primavera e questo non è giusto soprattutto nei confronti dei ragazzi della Primavera che vengono in questo modo privati del palcoscenico e trampolino di lancio che meritatamente si conquistano in settimana. Pensate un po’ quale tristezza alcuni di questi ragazzi smaniosi di “farsi vedere”, anche per cercarsi un domani un contratto da professionista, possano avere quando al venerdì sera (o addirittura il sabato mattina) il Mister li debba chiamare per fargli sapere che tizio o caio della prima Squadra giocherà al posto loro. E’ una situazione paradossale, oltre che una grave mancanza di sensibilità verso allenatore e dirigenti del Settore Giovanile, quella che si è creata ed i ragazzi della Primavera non hanno colpe se la rosa della Prima Squadra da due anni a questa parte consta di più di 30 giocatori, non è giusto che vengano fatte pagare a loro colpe che sono di altri. Abbiamo detto e stradetto che abbiamo alcuni dei giovani talenti più bravi del panorama calcistico italiano, passi anche che ci voglia del tempo e le adeguate condizioni tecnico-tattico-ambientali (e più se ne ha più se ne metta) per farli esordire in Prima Squadra, ma dobbiamo fermarci a riflettere perché non può nemmeno succedere il contrario e che questi ragazzi vengano pregiudicati da logiche aziendali diverse e comunque sia sbagliate.   Pietro Ghirardell   (Foto Fornero)