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I grandi risultati si costruiscono dalle fondamenta: ne è la prova il gran lavoro che il Torino sta svolgendo, ancora una volta, a livello di Scuola Calcio, con gruppi di giovanissimi giocatori di qualità, affidati a tecnici competenti, e, ormai, nella stragrande maggioranza dei casi, confermati di stagione in stagione, senza stravolgimenti né cambi di direzione senza senso.
Un caso su tutti è quello degli Esordienti 2003, tra i quali il c.d. “primo gruppo”, affidato a mister Max Capriolo, ha appena raccolto una grande soddisfazione vincendo la 13ª edizione dell’Imperia Cup, prestigiosa competizione di categoria cui partecipavano anche Juventus, Sampdoria e Genoa.
Parlare di risultati veri e propri, in una categoria come questa, ha – ovviamente – un valore relativo, ma è comunque importante sottolineare il cammino dei giovani granata, che, dopo le goleade nella fase a gironi (4-0 alla Loanese, con doppietta di Morana e reti di Juricic e Ceriali; 4-0 alla Baia Alassio, ancora doppietta di Morana e reti di Mele e Ceriali; 4-0 alla Sanremese, con doppietta di La Marca e reti di Todisco e Ceriali; infine un pari a reti inviolate contro il Genoa), hanno superato con merito i “cugini” della Juventus in semifinale con un netto 2-0 (reti di Todisco e Ceriali). In finale, poi, i ragazzi di Capriolo hanno piegato il Genoa con un altro 2-0, grazie alle reti di Todisco e Mele.
Un ottimo cammino, senza neppure una rete subita in sei partite, condito da due premi individuali, per il miglior gesto tecnico a La Marca (autore di una pregevole rete in rovesciata) e come miglior giocatore del torneo a Todisco. Un deja vu, tra l’altro, per Capriolo, che aveva vinto questa manifestazione già due stagioni fa con il gruppo dei 2001, oggi pressoché integralmente trasposto negli Under 15 (Giovanissimi Nazionali).
Già, gli Under 15… Ecco dove volevo arrivare. C’è un aspetto da sottolineare nel gruppo granata oggi guidato da Roberto Fogli, capolista nel Girone A con 24 punti in 11 giornate, frutto di 7 vittore, 3 pareggi e una sola sconfitta: la composizione della rosa. Il Torino, infatti, gioca con un gruppo integralmente costituito da giocatori fuoriusciti dalla propria Scuola Calcio, con un unico innesto di “mercato”, il laterale umbro Samuele Righetti, scoperto tra i dilettanti del Castel del Piano, che peraltro ha avuto finora pochissimo spazio. Il gruppo di Fogli, di fatto, è lo stesso identico gruppo che due anni fa costituiva quello Esordienti, e si tratta ovviamente di un dato da non sottovalutare.
Alle basi del Toro Del Futuro, infatti, ci sono solide fondamenta: la scelta granata è molto chiara. Fino agli Under 17, il Torino punta quasi integralmente su giocatori costruiti in casa propria. La politica, poi, si modifica leggermente in Primavera, laddove la categoria si fa più competitiva e le dinamiche del calciomercato vero e proprio si fanno più vivaci. Se la Scuola Calcio non può “creare” talenti, e il fattore di imprevedibilità resta ovviamente importante, sicuramente può dare un metodo e mettere tutti i giocatori nelle condizioni di crescere al meglio, dando ai ragazzi anche valori che vanno oltre il rettangolo verde. Su sponda granata, questo fattore non manca, e un responsabile come Silvano Benedetti, del resto, da questo punto di vista, non può che essere una garanzia…
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