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Ferigra e Sottil: Torino-Fiorentina Primavera e i grandi ex a confronto

Nikhil Jha
Giovanili / Nonostante l'età, già un passato a cui guardare e da cui prendere ancora più forza, per sue tra le stelle delle rispettive squadre

È sempre più vicina Torino-Fiorentina, andata del turno di playoff che condurrà la vincente alle semifinali scudetto contro l'Atalanta, come deciso oggi durante i sorteggi della fase finale. Una sfida non come le altre per l'importanza in sé del match, ma anche - dal punto di vista di alcuni papabili protagonisti - per il passato incrociato che rende la sfida del Filadelfia ancora più speciale.

Tra le fila granata, il grande ex è sicuramente Erick Ferigra, ecuadoriano classe 1999 grande colpo di mercato dell'estate granata: arrivato nell'operazione che ha portato Marco Benassi in Viola, il centrale è stato una delle migliori sorprese della stagione. Agile ma fisico, Ferigra ha mostrato grande capacità di lettura abbinata ad un talento oltre la media nel difendere nell'uno contro uno. Dopo poche settimane di adattamento, è diventato subito protagonista della difesa granata, senza mai più lasciare il proprio posto: senza dubbio, uno dei migliori della stagione granata. La scuola del Barcellona, dove il giocatore è cresciuto, si sente tutta. Poi il passaggio alla Fiorentina, in cui ha però pagato lo scotto dell'ambientamento al calcio italiano, prima della grande intuizione del Torino, che ora si trova tra le mani un vero e proprio gioiello.

Ma anche dall'altra parte ci sarà chi ha più di qualcosa da rimostrare alla sua vecchia squadra, quella che lo lasciò partire ad inizio 2016 dopo una crescita passata a lungo con la maglia granata: trattasi di Riccardo Sottil, figlio di Andrea, ex difensore del Torino. Veloce, tecnico e con un gran fiuto per il gol (13 in campionato in 28 presenze), l'esterno sta facendo vedere ottime cose guadagnandosi anche la chiamata in prima squadra, con la quale però non ha ancora esordito. Sarà protagonista, in una sfida nella sfida, di un duello con Ferigra tra ex con il dente più o meno avvelenato. Con l'obiettivo, prima ancora della soddisfazione personale, di lanciare la propria squadra verso il sogno scudetto.