Un infortunio che non ci voleva, giunto nel momento migliore della stagione per Emmanuel Gyasi, attaccante classe '94 cresciuto nel Torino ed oggi in prestito alla Carrarese, nel Girone B di Lega Pro.
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Gyasi, intervento ok. Poi si penserà al futuro
In un club, quello toscano, che, a dispetto dei serissimi problemi societari, è in piena lotta per i play-off, il contributo di “Ima”, talento che nella Primavera granata aveva letteralmente incantato, si stava facendo sentire. 24 presenze stagionali, di cui 22 da titolare con 6 reti segnate, e un 2016 segnato da partite quasi sempre da 90 minuti, che stava dando al bomber ghanese un bagaglio di esperienza niente male, dopo una stagione 2014/2015 che, invece, non era stata particolarmente fortunata, soprattutto nella parte iniziale trascorsa a Pisa (meglio era andata tra le fila del Mantova).
In allenamento, così come era avvenuto proprio sotto la Torre, Gyasi si è procurato una frattura del 5° metatarso del piede destro, che ha richiesto l'intervento chirurgico e che, di fatto, ha sancito la fine della stagione agonistica del giocatore, considerati i due o tre mesi richiesti per il rientro.
“Ima” è stato operato dal Dott. Buttafarro, su incarico del Torino, presso l'Ospedale Gradenigo – Gruppo Humanitas, e l'intervento di sintesi con placca e viti è perfettamente riuscito: il primo passo per un completo recupero che, tra qualche settimana, dovrà essere sancito anche da una riflessione sul futuro.
Dopo due stagioni in prestito, e con un anno residuo di contratto, il Torino e il giocatore dovranno decidere il da farsi: il talento c'è, e proprio nel momento in cui stava trovando un'importante continuità è intervenuta la sfortuna a scombinare i piani. La sensazione è che l'attaccante ghanese possa provare ancora una stagione a titolo temporaneo in una piazza importante di Lega Pro, o magari tentare l'avventura in Serie B, per mettersi alla prova nell'ottica del salto di qualità. La speranza è che il Torino possa avere pazienza, nei confronti di un ragazzo che ha dimostrato di saperci fare... E che – al netto della sfortuna – ora merita anche la fiducia della società che ne detiene il cartellino e nella quale è cresciuto, dando il proprio contributo fondamentale nelle stagione 2013 e 2014 con la Primavera di Moreno Longo.
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