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Il Toro e quel vivaio da ripensare: Massimo Bava è ancora una risorsa preziosa

Il Toro e quel vivaio da ripensare: Massimo Bava è ancora una risorsa preziosa - immagine 1
Il commento / L’ex direttore sportivo merita fiducia e autonomia perché tantissimo è il lavoro da fare nel settore giovanile
Gianluca Sartori Direttore 

Quattro allenatori su sei (per parlare solo delle categorie impegnate in campionati nazionali) con i contratti in scadenza. Quasi tutte le squadre (prima fra tutte la Primavera) da rivedere profondamente in quanto i risultati della stagione interrotta dal coronavirus evidentemente non sono stati all’altezza. Il tema strutture da portare avanti, tra i lavori di adattamento anti-contagio che saranno da eseguire e la questione annosa del Robaldo che dovrà arrivare prima o poi a conclusione. Tantissimi dipendenti con il contratto in scadenza il 30 giugno che non verrà investito dalle proroghe della FIGC. E infine, il lavoro sul settore femminile che deve arrivare a compimento con l’allestimento di una prima squadra.

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NODI DA SCIOGLIERE - C’è tanta carne al fuoco per quel che riguarda il settore giovanile del Torino, una parte della società da sempre strategica e fondamentale. Tanti nodi che vanno sciolti in fretta e la persona più indicata il Torino ce l’ha ancora in casa: è quel Massimo Bava che legittimamente è stato destituito da direttore sportivo della prima squadra (risultati deludenti) ma che merita ancora fiducia. Lo testimonia il suo curriculum che fa di lui un mago delle giovanili riconosciuto in tutta Italia (ma anche un dirigente in grado di gestire gli adulti se si considerano i risultati ottenuti tra Canavese e Cuneo nel professionismo). Sotto la gestione di Bava, il vivaio del Torino ha vinto uno Scudetto, una Coppa Italia e due Supercoppe Primavera, due scudetti Berretti e un trofeo “Beppe Viola” con l’Under 17 (per citare solo i trofei più significativi). Titoli che hanno permesso a Bava di aggiudicarsi alcuni riconoscimenti personali a livello nazionale, tra cui il premio Maestrelli vinto nel 2018. Insomma, se il lavoro è tanto da fare la persona più indicata per gestirlo probabilmente è già in casa: Bava è una risorsa preziosa e chi vuol bene al Torino spera che tra lui e Davide Vagnati possa esserci la giusta sinergia.

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