La Coppa alzata al cielo e la festa del Torino Primavera per la prima conquista del Trofeo Memorial "Mamma e Papà Cairo". Così si è conclusa la serata del Moccagatta per la squadra di Scurto, che ha dato tutto e alla fine è stata premiata al termine di una gara terminata sul 9-8 d.c.r. L'Inter si è rivelato un avversario davvero ostico e più volte ha dato l'impressione di poter dare lo strappo definitivo alla partita, ma il Toro ha avuto il grande merito di non darsi mai per vinto e alla fine ha alzato l'asticella ai rigori.
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Memorial Cairo, Torino campione e tabù sfatato: i granata si mettono in mostra
Memorial Cairo, tabù sfatato: il Torino Primavera alza la Coppa
—Il "Mamma e Papà Cairo" era stato un vero e proprio tabù per il Torino Primavera, che non era mai riuscito a conquistare il primo posto nelle precedenti otto edizioni. Diverso il percorso dell'Inter, la squadra con più titoli all'attivo nella competizione, quattro. Per molti aspetti la finale andata in scena al "Moccagatta" ieri è stata il remake di quella del 2015, giocata quando in panchina sedeva Moreno Longo, che un paio di mesi prima a giugno aveva conquistato lo Scudetto nel campionato Primavera 1. Entrambi quei Torino arrivarono in finale dovendo superare il Milan, entrambi lo fecero ai rigori ed entrambi sfidarono l'Inter nell'ultimo atto. Diverso solo l'epilogo: Longo dovette arrendersi e cadde per 1-0, Scurto invece ha avuto la meglio sui nerazzurri.
Memorial Cairo, i volti tra le fila granata: Belinga si mette in vetrina
—Il "Mamma e Papà Cairo" è da sempre un'occasione per i giovani della Primavera per mettersi in mostra. Anche quest'anno così è stato. C'è chi si è confermato come Dellavalle e Ruszel, apparsi già in formato campionato, e chi si è presentato nel migliore dei modi come Abati, protagonista con le sue parate (QUI le pagelle). Ma il Memorial è stato un'occasione importante anche per altri. Tra tutti Ondoa Belinga, già decisivo in semifinale con il gol dell'1-1 e poi out negli ultimi minuti per una botta alla caviglia. Nella finale contro l'Inter, Belinga è partito dalla panchina, ma quando è arrivato il suo momento (al 46'), è entrato in campo dando tutto e ha regalato segnando l'ultimo rigore il Trofeo a Cairo. Belinga ha fatto tutto il ritiro di Centallo con la Primavera da giocatore in prova. Umanamente il club non ha dubbi su di lui, si dice che sia un ragazzo molto educato e volenteroso. Ha tanto bisogno di lavorare, ma dal ritiro in poi non ha mai fatto mancare l'impegno e la dedizione: capisce l'occasione unica di giocare per il Torino e vuole cogliere al meglio quest'opportunità, come ha dimostrato al Mamma e Papà Cairo.
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