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Quando si perde e si tirano le fila, si mettono tanti aspetti sul piatto della bilancia. A volte non c'è nulla da salvare, altre volte però al di là dei risultati devono essere messi in conto anche altri elementi. La sconfitta contro la Lazio rientra nel secondo caso. I motivi sono diversi. Sicuramente nella lista dei rimpianti rientra il rigore concesso con troppa ingenuità, ma non tanto altro perché il Toro ha fatto la sua partita, pur uscendone sconfitto.
In vista del doppio impegno settimanale, Tufano aveva spiegato cosa avrebbe chiesto ai suoi: piglio e compattezza, abbinati a una maggior cattiveria nel far male all'avversaria. Partiamo dal primo elemento. L'atteggiamento dei granata è stato giusto, si è rivisto quel Torino manovriero che prova a fare la partita e finalmente di nuovo coraggioso come non lo era stato contro Cesena e Roma, parzialmente anche contro l'Atalanta nonostante in quel caso sia arrivato un pareggio. Compattezza e attenzione, qui qualcosa il Torino ha pagato. Non tanto nella prova generica perché Siviero non ha poi dovuto inventarsi grandi parate, quanto negli episodi singoli di cui è l'emblema il rigore concesso da Zaia troppo ingenuamente a un più esperto Anderson due minuti dopo il vantaggio granata. Infine, l'ultimo aspetto ovvero la cattiveria. Nell'ultimo mese e mezzo di campionato era stata una delle pecche principali di un Toro che prima ancora di andare al tiro era parso troppo poco incisivo. Contro la Lazio si è vista una risposta, anche se l'esito della gara non è stato positivo e anche se i granata non sono riusciti a riagganciare la partita. L'azione dell'1-0 è tutta manovrata dai quinti con l'assist di Zaia per Krzyzanowski, numerosi nei novanta minuti gli inserimenti delle mezz'ali per andare al tiro con Acar e Dalla Vecchia murati in più di un'occasione, anche Gabellini ha avuto le sue chances. Non è arrivato il gol e su questo si dovrà lavorare inevitabilmente, ma il Torino ha avuto più possibilità di vincere contro la Lazio che non contro Atalanta, Roma e Cesena.
La sconfitta, proprio per quanto il Torino ha provato a dare, forse sarà stata più amara per i granata, ma resta quella che ha trasmesso maggior fiducia sulle capacità della squadra di reagire. Il risultato è importante, il Toro deve ritrovarlo e rialzarsi è un imperativo sempre più urgente. Il carattere messo in campo a Formello deve essere utile in questo senso e deve essere alimentato da ancora più cattiveria contro il Cagliari nella trasferta di domenica. Gli ultimi risultati hanno fatto scivolare il Torino all'undicesimo posto con 5 lunghezze di ritardo dalla zona playoff, il gap è aumentato ma non incolmabile. La posizione comunque non piace in primis ai granata, che da lì vogliono scollarsi. Il prossimo ostacolo è il Cagliari, con cui la Primavera di Tufano ha un conto in sospeso dopo l'eliminazione in Coppa Italia arrivata ad Assemini. La gara si giocherà domenica 26 gennaio alle 13.
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