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Personalità e tecnica: il giovane Iacuaniello studia da leader

Iacuaniello
Nel #ToroDelFuturo c'è un giovane attaccante che scalpita: nato a due passi da San Siro, Alessandro Iacuaniello è uno che ha capito che cos'è il Torino
Diego Fornero

Quando osservo in campo la leva dei '99 del Torino, il pensiero non può che correre a maggio 2014. Contestualizziamo: all'epoca il gruppo è affidato a Luca Mezzano, autore di un avvio a singhiozzo e poi di una cavalcata imperiosa nel girone di ritorno, che – a due giornate dal termine – vede i granata ad un passo dal sogno play-off.

E' il 4 maggio 2014, una data che parla chiaro per quanto riguarda la storia granata, e ricordo perfettamente di aver salutato il Filadelfia, dove si stata allestendo una sfida amichevole altamente evocativa tra tifosi e vecchie glorie granata, per essermi precipitato in Via Osoppo, sul terreno in sintetico del Rapid Torino, per assistere ad un Torino – Bra Giovanissimi Nazionali che – a detta di molti, me compreso – avrebbe dovuto essere poco più che una formalità, contro gli ultimi in classifica.

In quel modo beffardo che ha la storia di accanirsi quando vede il colore granata, però, le cose non andarono come previsto: il Toro, nonostante un gran periodo di forma, cadde nel più beffardo dei modi 1-0 in casa, grazie alla rete di Pedicillo al 30'. Con quel ko, i ragazzi di Mezzano sarebbero stati costretti ad ottenere almeno un punto nel derby della settimana successiva, per evitare di essere rimontati dal Genoa al 4° posto, e scalzati dai play-off. Ciò non avvenne, e la domenica successiva i granata persero 2-1 a Vinovo (inutile la rete del temporaneo pari firmata da Valerio su rigore), salutando definitivamente il sogno Final Eight.

Chi festeggiò eccome, invece, quel 4 maggio 2014 fu il Pavia, vera e propria sorpresa del campionato, guidato da mister Mattia Giacobone: con la vittoria per 3-2 ad Alessandria, i lombardi conquistarono uno storico accesso matematico ai play-off. In quel Pavia, proprio quel giorno, un certo Alessandro Iacuaniello segnò una tripletta, raggiungendo quota 13 goal in campionato, e confermandosi tra i bomber più interessanti nella categoria.

Un nome, quello di Iacuaniello, che – a dire il vero – era già stato sul taccuino del Torino, sondato a gennaio nel “mercato di riparazione”, come innesto per una squadra, quella granata, al quale mancava un vero e proprio numero nove (i migliori marcatori di quella stagione saranno il trequartista Sottil, con 11 reti, e l'attaccante Soleti con 10). All'epoca non se ne fece nulla: il Pavia stava volando in campionato, e intendeva tenersi stretti i propri gioielli, tanto da dire no anche ad Atalanta, Parma, Bologna e Sampdoria, tutti club che avevano ottenuto l'attaccante classe '99 in prova, senza però ottenerne il cartellino.

A Massimo Bava non servì un provino: il Toro aveva già scelto, e Alessandro Iacuaniello sarebbe diventato di lì a breve il primo vero innesto per gli Allievi Lega Pro della stagione successiva, firmando per il club granata a luglio 2014, acquistato immediatamente a titolo definitivo e messo a disposizione fin da agosto del gruppo guidato ancora una volta da Luca Mezzano. Un feeling, quello col Toro, nato fin dal primo giorno. Un trasferimento fortemente voluto anche dalla famiglia, che vive a Milano, e onorato col massimo impegno da Alessandro fin dalla prima sudata con questa nuova maglia.

Ciò che colpisce di un ragazzo come Iacuaniello, non a caso uno dei migliori nell'ultimo derby disputato nel Torino nella categoria Under 17, autore della rete che ha riaperto la partita con un pregevole pallonetto gettato in rete per dare la scossa a tutto il gruppo, è soprattutto l'impegno e la costanza: per un ragazzo che, appena quindicenne, saluta la famiglia per trasferirsi in un convitto, cambiando vita, cambiando contesto e dandosi da fare per raggiungere un sogno, non è facile mantenere ogni giorno il medesimo impegno. Un attaccante, poi, che vive di goal, è ancora più incline al farsi condizionare, ma Iacuaniello mi ha stupito fin dalla prima partita per l'umiltà, la grinta e la “cazzimma” nel dare tutto per la squadra, anche a costo di rinunciare a qualcosa di personale sotto porta.

Ecco perché i 6 goal segnati nella passata stagione con Mezzano, culminata con l'esordio sottoleva in Final Eight tra gli Allievi Nazionali '98 di Menghini, sono valsi ben di più. Non è un caso che questo score sia già stato raggiunto e superato nella stagione in corso, con 7 gol in 11 giornate, determinanti per il gran cammino degli Under 17 granata, che stanno facendo bella mostra di sé nel Girone A, in testa alla classifica a pari merito con una Juve che dispone di un giocatore come Kean che – da solo – sa come risolvere le partite. Una stagione che sta confermando le grandi aspettative riposte sul ragazzo, che ha dimostrato di essere nel pieno di un grande processo di maturazione, sia tecnico che – soprattutto – umano. Qualità che, non a caso, hanno convinto uno come Menghini, che a questi valori tiene parecchio, a puntare appieno su di lui, consapevole che tutto lo spogliatoio vede nel giocatore un punto di riferimento.

C'è una tradizione speciale per i giocatori lombardi che vestono la maglia granata, un rispetto, una dedizione importante. Iacuaniello, nato a Milano a 100 metri scarsi da San Siro, nonostante abbia soli 16 anni, sta – a modo suo – portando avanti questo spirito. Partito dai Pulcini del Lombardia 1, passato poi all'Accademia Gaggiano e da lì selezionato dal Pavia, con grande impegno da parte della famiglia (spesso ci dimentichiamo che dietro un ragazzo di quest'età c'è sempre un volenteroso genitore che macina chilometri...), oggi Alessandro è pronto a dare il suo contributo, sfruttando fisico, tecnica, personalità ma soprattutto una mentalità da professionista del tutto inedita per l'età. Un piccolo leader che ha capito perfettamente cos'è il Toro, un Toro Del Futuro che continueremo a seguire e a raccontarvi con passione...