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di Ivana Crocifisso
Dopo anni di sacrifici, di amarezza, la Primavera granata torna finalmente a calcare quel palcoscenico che per anni l’ha vista protagonista. L’ultima vittoria risale al ’92,...
di Ivana Crocifisso
Dopo anni di sacrifici, di amarezza, la Primavera granata torna finalmente a calcare quel palcoscenico che per anni l’ha vista protagonista. L’ultima vittoria risale al ’92, l’ultima qualificazione al 2005-06, ma sono 8 i campionati Primavera conquistati, il doppio rispetto ai cugini bianconeri, tre in più dell’Inter, il triplo dell’Atalanta.
Solo numeri, nulla più, è vero. Ma da qui si deve ripartire per far sì che quella di quest’anno non rimanga una qualificazione fine a sé stessa. Il gruppo di Asta, partito non di certo non il favore dei pronostici, si è ritrovato improvvisamente secondo a gennaio e ha saputo reggere e conquistare quello che soltanto dopo, nel silenzio, è diventato il nuovo obiettivo. O che forse lo era già, perché con la Primavera si cresce, ci si accosta ancora di più alla Prima squadra, sì, ma non si gioca solo per partecipare. Un gruppo umile che ha saputo trovare le sue motivazioni e che assomiglia incredibilmente al suo condottiero, Antonino Asta. Dopo aver portato gli Allievi nazionali alla final eight due anni fa, l’ex capitano granata ci riproverà, senza pressioni, ma con grossa voglia di fare bene. Fra una settimana il Toro conoscerà la sua avversaria.
E parlando di condottieri non si può non parlare di Moreno Longo, che come i suoi recenti predecessori Zichella e Asta, ha concluso il campionato Allievi lasciandosi alle spalle le due genovesi e la Juventus. Un primo posto sudato ma meritato, vista la lunga cavalcata che ha permesso ai granata di chiudere in testa. Avversaria dei sedicesimi di finale sarà la Pro Patria, che al rush finale ha eliminato il Brescia.
(Foto M. Dreosti)
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