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Non è accaduto di frequente (o almeno non con questa frequenza) negli ultimi anni, che la primavera del Toro schierasse due o più fuoriquota con questa frequenza. Se da una parte questo è anche uno dei compiti delle squadre primavera e l’innesto di giocatori può dare una mano alla squadra, il rovescio della medaglia è quello della preparazione della partita e della gestione del gruppo. Far scendere dalla prima squadra dei fuoriquota toglie spazio ai giovani in età, che ne risentono soprattutto a livello morale oltre che di esperienza.
DAMASCAN - L’esempio rappresentativo di quest’anno è Damascan. L’attaccante moldavo è stato acquistato per crescere in prima squadra ma è sempre più frequente il suo impiego in Primavera, tanto da renderlo quasi un innesto fisso dell’Under 19 granata. Questo può essere un vantaggio come uno svantaggio, considerando che quando gioca Damascan rimane fuori un talento come Rauti, classe 2001 nel giro della Nazionale. Può essere difficile anche per Coppitelli, che deve gestire il minutaggio (e l’umore) di ragazzi in fase di maturazione calcistica e non solo. E lo stesso tecnico ha fatto cenno a questo scenario nell’ultimo post-partita.
INFORTUNI - Gli equilibri di un gruppo sono molto delicati ma ovviamente questa non è una situazione che si verifica solo al Toro. C’è poi da considerare la situazione di Lyanco - che probabilmente sarà in gruppo anche ad Udine - e Ansaldi. Rientrando da infortuni più o meno lunghi, la loro presenza è stata occasionale e soprattutto casuale. Resta comunque il fatto che l’utilizzo di tanti fuoriquota porta con sé benefici ma anche costi: a Coppitelli il compito di gestirli al meglio.
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